Mobile: chi lo dice che dev’esser gratis?

L’economia degli smartphone eredita dal web il peso dei servizi gratuiti. Approcciarli correttamente è importante per i carrier e anche per i Vas provider. E forse anche per gli Apps developer. La parola a Funambol.

E’ vero che gli utenti pagano per inviare gli sms, ma è anche vero che sono nati a prezzo alto e si sono diffusi quando questo prezzo è sceso. Quasi impossibile è invece liberarsi del peccato originale della gratuità: l’e-mail sembra gratis sul web e quindi è quasi impossibile farla pagare sul mobile, per quanto alcuni tentativi siano esistiti.
Di questo dilemma si occupa un recentissimo white paper di Funambol, il cui titolo gioca molto con i nomi. Using Free-nomics to Avoid Pipe-ification è rivolto alla vendita di servizi a valore aggiunto, certamente da parte dei carrier ma anche per altre tipologie di business.
In particolare la parte centrale è anche per gli sviluppatori di mobile apps, nel capitolo dedicato al Mobile cloud Free-nomics.

E se il piano tariffario…
La domanda centrale è piuttosto chiara: cosa succederebbe se la gente comincerà a mettere in discussione l’idea di un piano tariffario alto come quello attualmente disponibile per gli smartphone di fascia alta? Più che un “se” la domanda va posta con un “quando”, perché si tratta del destino di molti degli operatori di settore.
Questa domanda riguarda almeno due tipi di operatore, i carrier e i fornitori di servizi mobili. Nella seconda categoria appaiono nomi quali Google, Nokia, Apple e Microsoft, per citare i primi e più importanti. Nata nel 2001 come progetto open source Sync4j, Funambol è azienda leader nella sincronizzazione su smartphone di e-mail e social network sulla cloud. Questo suo ultimo white paper parte ovviamente dalla sua esperienza, chiudendo con il dettaglio delle revenue di un mobile provider di medie dimensioni. Nella sua comunità open source, l’azienda ha calcolato in 50 milioni di dollari l’investimento complessivo sulla sincronizzazione dati tramite mobile cloud. Sulla scorta di questa esperienza -e della sua dimensione economica- il consiglio è di fare attenzione al classico dilemma del make-or-buy.
Per quanto riguarda i carrier, l’alternativa sarà tra il diventare un trasportatore puro o un fornitore di servizi a valore aggiunto. Ovviamente vanno bene entrambi i tipi di attività, ma bisogna avere una strategia chiara e non trovarsi invischiati in situazioni poco chiare.
Il mercato delle applicazioni per smartphone si compone anche di una miriade di micromercati ai quali è possibile, anzi spesso necessario, applicare il modello di business di tipo freemium.
Il problema del freemium è la parte free, la cui erogazione va a molti ed ha un costo da sovvenzionare, ovviamente in cambio di qualcosa che interessi l’azienda. In alcuni casi una parte del guadagno è economico, grazie ad una rilevante percentuale di utenti che pagano per i servizi premium, ma è difficile convincere molte persone a pagare un servizio che dal web sono abituati ad avere gratuitamente. Secondo Funambol il rapporto tra free e premium è tra 10 e 30 volte, ma ad occhio anche la valutazione meno vantaggiosa sembra poco realistica.

Mobile Sync Cloud
Certamente il servizio che più assume rilevanza per il possessore di uno smartphone è il trasferimento dei dati finora gestiti su un dispositivo verso un altro dispositivo. Questa operazione avviene in svariati casi: cambio, smarrimento o furto del primo dispositivo, oppure sincronizzazione tra due dispositivi diversi (smartphone e portatile o netbook).
Poiché in molti casi la necessità di disporre dei dati avviene in momenti emotivi e non razionali, la tranquillità di sapere che essi sono reperibili e trasferibili, ma anche di poterli cancellare a distanza (in caso di furto) per molti vale una piccola fee da pagare. In alcuni casi è possibile introdurre un certo numero di micropagamenti in varie fasi del servizio, come fanno molto le agenzie aeree a basso costo, ma c’è il rischio d’innervosire l’utente.
In sintesi, Funambol identifica sei metodi per incassare denaro attraverso il Freemium: gratis solo un periodo di prova (Apple), contenuti premium (Apple, Nokia, Vodafone), servizi ausiliari (Microsoft), pubblicità (Google), vendita di hardware (Apple, Nokia, Palm) e riduzione del costo della customer retention (Nokia, Palm). Si tratta di informazioni di una certa importanza anche per le Apps, che sostanzialmente ricadono nelle stesse categorie.

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