Mips e Cio: una storia destinata a durare

Con John McKenny e Nick Glover di Bmc cerchiamo di capire come e perché si continuerà a investire su mainframe e cosa serve per ottimizzarne l’uso.

Una ricerca di Bmc ha detto che l’84% dei manager prevede un aumento o una stabilizzazione nell’uso di Mips (Million Instructions Per Second).
Il 60% circa pensa che i mainframe saranno destinati a supportare nuovi workload nel corso del prossimo anno.

Con John McKenny, Vice President of Worldwide Marketing, Mainframe cerchiamo di capire il perché.

Cosa significa questo in termini di consolidamento? Che il mainframe si riprende il ruolo di sistema centrale unico e unificato?

Mentre la grave situazione economica attuale sta coinvolgendo tutti i settori, l’area mainframe non ne ha subito le conseguenze, grazie all’affidabilità da cui è caratterizzata e alla posizione centrale che occupa all’interno del datacenter, tanto che oggi possiamo affermare che il mainframe sia un elemento strategico nei nuovi data center ibridi.
La quinta edizione dell’annuale Mainframe Survey da noi condotta su 1.700 professionisti dell’It, manager e dirigenti, ha evidenziato come il mainframe si confermi la piattaforma di riferimento per l’elaborazione delle transazioni business-critical. Più del 60% degli intervistati ha sottolineato l’importanza della server consolidation per la propria azienda, affermando come essa sia inclusa nei futuri piani insieme alla virtualizzazione. Secondo le nostre previsioni, una delle sfide dei prossimi anni sarà continuare a definire il ruolo del mainframe in ambienti It sempre più centralizzati e capire come questo trend creerà nuove opportunità e avrà un impatto su aree di prodotto per noi fondamentali quali, ad esempio, capacity planning, monitoraggio, gestione dei dati e automazione dei flussi di lavoro.
La nostra ricerca ha confermato come molte persone vedono nel mainframe un vero e proprio sistema industriale per processi business critical e per il cloud computing.

Quanto e come investe Bmc sulla tematica?

Abbiamo presentato diverse iniziative rivolte alle imprese affinché possano meglio gestire e automatizzare i loro investimenti in ambito mainframe riducendo i costi e incrementando le aree di efficienza. Tra queste le soluzioni Mainview, Ims e Db2 per z/Os che sfruttano gli engine zIip per ridurre i costi operativi , Fast Path Online Restructure/Ep per ridurre il downtime dei database critici ed evita onerose interruzioni dei servizi, e il supporto per zEnterprise, la piattaforma Bsm di Bmc permette di gestire il nuovo sistema di Ibm e tutti gli altri componenti cross-enterprise.

Con Nick Glover, Nick Glover, Vice President Msm Emea, affrontiamo il tema degli investimenti, dei costi e delle prestazioni.

Più Mips, ma meno costi di gestione: come i Cio intendono risolvere l’equazione?

La maggior parte degli intervistati dalla ricerca si preoccupano di tenere bassi i costi dell’It, anche se, tra le principali 18 priorità dei Cio, sono emerse anche il disaster recovery, la modernizzazione delle applicazioni e l’allineamento tra business e It.
I Cio stanno cercando di applicare strategie per il consolidamento e per la virtualizzazione per riallineare i data center con le esigenze economiche. Gli intervistati hanno affermato che riuscire a mantenere un certo contenimento dei costi è possibile grazie a sistemi z/Linux e specifici processori per i flussi di lavoro offload, sottolineando come sia possibile ottenere dei benefici da engine specializzati zIip in grado di ridurre i costi operativi e, contemporaneamente, di ridurrei database critici e evitare costose del interruzioni del servizio.
Inoltre molti degli intervistati hanno affermato che le funzioni di monitoring e di event management sono essenziali per gli strumenti di gestione cross-enterprise. Le soluzioni software cross-enterprise basate sul Business Service Management, un approccio completo in un’unica piattaforma, possono aiutare a gestire i data center in maniera più efficace. Le soluzioni per l’event, il workload e il middleware management forniscono un It caratterizzato da una più ampia visibilità su tutte le attività di business di un’azienda.

Di quali di soluzioni di gestione c’è bisogno per raggiungere lo scopo?

I Cio hanno bisogno di soluzioni che consentano di gestire in maniera dinamica i flussi di lavoro in modo da poter rispondere in modo adeguato ai continui cambiamenti delle priorità di business in un’infrastruttura It complessa. Per rispondere a questa esigenza, Bmc offre Bmc Control-M7, una nuova versione della propria soluzione che automatizza la gestione di carichi di lavoro statici e dinamici attraverso più applicazioni come, ad esempio, piattaforme fisiche, virtuali e cloud, garantendo il raggiungimento degli obiettivi di business a prescindere dal loro livello di complessità o di imprevedibilità.
Bmc Control-M 7 introduce la funzione Dynamic Workload Management, che mappa automaticamente i carichi di lavoro in base alle priorità IT utilizzando policy sensibili e adattabili in tempo reale alle esigenze di business. Una caratteristica innovativa grazie alla quale i workload vengono allineati ai cicli operativi aziendali massimizzando le risorse It e abbattendo i costi. Bmc Control-M 7 aiuta inoltre a sfruttare gli ambienti cloud con l’elasticità necessaria a supportare in maniera economicamente conveniente le fluttuazioni dei carichi di lavoro. L’architettura ultra-portatile del prodotto è stata progettata per gli ambienti fisici e virtuali, sia on- che off-premise, in modo da risultare adeguata alle più diverse esigenze del business e dell’It.

L’investimento nel sistema mainframe, con ciò intendendo anche le competenze, è un tema che rientra nel Capex o nell’Opex?

Se il fattore costi deve essere preso in considerazione quando si investe in una tecnologia mainframe, la nostra ricerca ha rivelato come il costo dell’hardware non costituisca una ragione per far sì che le aziende pianifichino l’eliminazione dei mainframe o una riduzione dei Mips. Infatti, la percentuale di intervistati che ritengono che il costo dell’hardware costituisca una ragione per eliminare il mainframe o ridurre i Mips è scesa drasticamente dal 45% del 2007 al 25% di quest’anno. Abbiamo rilevato che una crescente percentuale tra queste persone, a fronte di una crescita dei loro Mips, sostiene che con una migrazione al di fuori della piattaforma non ci sia un ritorno sull’investimento. Dal punto di vista della spesa dedicata alla manodopera, la nostra ricerca ha evidenziato che il totale del lavoro manuale richiesto per la gestione di sistemi di dimensioni e capacità simili è di gran lunga minore in un contesto mainframe rispetto ad una configurazione simile in un sistema distribuito.

La presenza in azienda di piattaforme eterogenee è un problema o un’opportunità?

Considerato l’attuale andamento del business che assume caratteristiche sempre più on-demand, l’esigenza di un ambiente It dinamico quanto il business che deve supportare non è mai stata più grande. La presenza di piattaforme eterogenee è sicuramente un’opportunità: in questo modo viene fornita la flessibilità necessaria per supportare i continui cambiamenti del business e raggiungere, quindi, gli obiettivi.

Nel mondo gli utenti mainframe sono destinati a crescere o calare?


Secondo la ricerca, l’84% degli intervistati prevede un aumento o una stabilizzazione nell’uso di Mips, un dato che si è confermato omogeneo negli ultimi anni. Tenendo in considerazione il ruolo centrale del mainframe all’interno del data center, possiamo dire che il numero degli utenti mainframe a livello globale è destinato a crescere.

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