Microsoft tra dividendi e geografia

La società potrebbe distribuire un dividendo record di 10 miliardi di dollari. Incoraggiato lo sviluppo delle attività in India, mentre in Europa affila le armi contro Linux

7 luglio 2003 La volontà, o la necessità, di
alleggerire le riserve di cassa, in questo momento superiori ai 46
miliardi di dollari,
sta portando Microsoft a prendere
in seria considerazione la distribuzione di un dividendo record: 10
miliardi di dollari
.
A questa decisione la società potrebbe arrivare
spinta dalla pressione degli azionisti, che chiedono di trarre maggiore profitto
dall’azienda che di fatto mostra le migliori performance.
Da parte sua
Microsoft ha sempre evitato distribuzioni di un certo rilievo, sostenendo che le
riserve le dovrebbero servire sia per possibili acquisizioni, sia per la
copertura di rischi legali.
Ma in questo momento l’ipotesi di un’acquisizione
significativa sembra piuttosto remota, vista l’attenzione dell’antitrust sulle
attività dell’azienda.
Se dunque la decisione venisse presa, verrebbe
distribuito un dollaro per azione, cosa che porterebbe nelle tasche
di Bill Gates un contributo di 1,18 miliardi di dollari.
Giochi
finanziari a parte, Microsoft sta in questo momento ridefinendo la
geografia della propria attività.

Con l’obiettivo di abbassare i
costi di supporto e sviluppo, la società starebbe spostando alcune unità
operative dagli Stati Uniti all’India, Paese nel quale ha
recentemente investito 400 milioni di dollari. Ovviamente, questa decisione
porterebbe a una riduzione dell’organico negli Stati Uniti, compensata da un
incremento nei laboratori indiani.
L’Europa sembra essere
invece oggetto di più mirate iniziative commerciali, aventi come obiettivo, in
questo caso, sostenere la competizione con Linux.
Secondo
uno studio recentemente presentato in Germania dalla società di analisi
Soreon Research, Linux sta progressivamente guadagnando
terreno, tanto da poter raddoppiare la propria quota sul mercato tedesco entro i
prossimi quattro anni.
Di fronte a questa prospettiva, sostiene sempre
Soreon, Microsoft ha attivato le proprie strategie di difesa,
che consistono nell’offerta di sconti molto sostanziali, in particolare alle
organizzazioni governative e alle municipalità. Sempre secondo Soreon, Microsoft
avrebbe anche attivato un fondo, da utilizzare per consentire riduzioni di
prezzo di fronte a offerte provenienti dal mondo Linux.

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