Microsoft toglierà dal canale la linea Windows 2000

Dal prossimo 1° aprile i prodotti della piattaforma 2000 non saranno più disponibili sui listini dei rivenditori nè nei contratti Select o Enterprise. Motivo? Invogliare la migrazione degli utenti Nt a Windows Server 2003

18 dicembre 2003 Quando mancano pochi giorni al ritiro definitivo di
Windows 98, Microsoft rende noto che, a far data dal
prossimo 1° aprile
non renderà più disponibili al proprio
canale commerciale Windows 2000 server, le licenze Cal (Client access license) e
Windows 2000 Professiona
l.
Nel momento in
cui il suo obiettivo strategico è quello di far migrare gli attuali utenti
di Windows Nt verso Windows Server 2003, Microsoft reputa più opportuno che i
clienti non trovino questi prodotti nei listini dei loro rivenditori, nè all’interno dei
programmi Select o Enterprise Agreement.
Ciò non significa un abbandono della
linea, o un suo phase out.
Per l’azienda è semplicemente un modo per
incoraggiare la migrazione verso la versione più attuale del sistema operativo.

Per le aziende che hanno già adottato la piattaforma Windows 2000 Server,
Microsoft continuerà a rilasciare aggiornamenti e a commercializzare gli
elementi integrativi del sistema, così come previsto dai contratti in
essere.
Per altro, Microsoft avrebbe confermato che le aziende potranno
acquistare licenze e copie dai system builder ancora fino al 31 marzo
2005.
Va comunque detto che la piattaforma ha ormai quattro anni di vita
e dunque comincia a entrare nella fase conclusiva del proprio ciclo. In ogni
caso, in Microsoft tengono a sottolineare, non si tratta di una nuova politica
di prodotto, è solo una scelta legata alla disponibilità commerciale di alcuni
prodotti presso il canale indiretto.
E proprio il canale, per lo meno a
quanto si legge sulla stampa statunitense, si dimostra piuttosto scettico in
merito a questa decisione. Molte aziende, sostengono alcuni partner Microsoft,
preferiscono passare a Windows 2000, piuttosto che a Windows Server 2003,
piattaforma per la quale non si sentono ancora pronte e questa nuova
politica rende sempre più difficili le fasi di acquisto.
Più positivamente
viene invece considerata la strategia per quanto riguarda le grandi aziende, per
le quali può rappresentare una “scossa” per avviare piani di aggiornamento fermi
da troppo tempo.

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