Microsoft: licensing flessibile con il cloud

Cambia l’Enterprise Agreement con l’obiettivo di garantire maggiore flessibilità in un mix che include on premise e on line.

Cosa cambia nel licensing di Microsoft con la nuova spinta verso il cloud?
Cambia molto, va detto subito.
Un modello di business completamente nuovo, come quello imposto dal cloud, di fatto ha imposto all’azienda di rivedere in toto il suo modello di licensing, con l’obiettivo di prevedere anche ciò che prima non era previsto.

”Con il mese di luglio, – spiega Mark Croft director of volume licensing product management della società – abbiamo introdotto un nuovo set di licenze, con l’obiettivo di includere anche i servizi online e soprattutto formule miste”.

In un percorso di migrazione, è la visione di Microsoft, è facile che una impresa decida mantenere un mix di servizi on premise e in the cloud, che deve dunque essere previsto nell’Enterprise Agreement che normalmente regola i contratti di licensing.
La scelta di Microsoft guarda dunque alla flessibilità: ”In base ai nuovi Enterprise Agreement – continua Croft – durante tutta la durata del contratto le aziende possono cambiare il mix, acquistare nuovi servizi, migrarne altri al cloud”.
Questo significa che le quote dovute verranno di volta in volta ricalcolate per corrispondere al nuovo assetto richiesto dal cliente.

Poiché però per Microsoft esiste un commitment preciso nei confronti del cloud, per incoraggiare le aziende a migrare al nuovo modello, la società è disposta a offrire mesi gratuiti di utilizzo dei servizi, prima di addebitare i costi per l’hosting dei servizi.

Resta in ogni caso compito del partner consigliare il cliente sulle formule che meglio si adattano alla sue esigenze

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