Microsoft Edge

Microsoft ha annunciato ufficialmente l’intenzione di adottare il progetto open source Chromium nello sviluppo di Microsoft Edge sul desktop.

L’intenzione dichiarata da Microsoft è quella di realizzare una migliore compatibilità web per gli utenti e una minore frammentazione per gli sviluppatori web.

Come parte di questa nuova direzione, Microsoft intende diventare un contributor significativo del progetto Chromium. In modo da rendere migliore non solo Microsoft Edge, ma anche altri browser, sia su computer che su altri dispositivi.

Microsoft sottolinea come l’impostazione open source non sia una novità per Microsoft Edge. Il browser mobile è stato basato sull’open source sin dagli inizi, oltre un anno fa. L’azienda ha anche utilizzato l’open source per varie funzionalità di Microsoft Edge desktop: ad esempio Angle, Web Audio, Brotli. Inoltre, Microsoft ha già iniziato a contribuire al progetto Chromium per i nuovi dispositivi Windows basati su ARM.

Ora, a Redmond vogliono offrire agli utenti Microsoft Edge una migliore compatibilità con tutti i siti web. E su tutti i tipi di dispositivi Windows. Gli sviluppatori web, da parte loro, disporranno di una piattaforma web meno frammentata per testare i propri siti. Anche l’IT aziendale avrà una migliore compatibilità sia per le vecchie che per le nuove web app, anche grazie ai servizi legacy di Microsoft.

Il futuro di Microsoft Edge

Nel giro di circa un anno Microsoft effettuerà questo cambiamento tecnologico per Microsoft Edge che avverrà “sotto il cofano“. Questo avverrà gradualmente nel tempo e lo sviluppo sarà open, in modo che gli sviluppatori interessati possano seguirlo. Ci saranno tre aspetti chiave in questo cambio di direzione.

Come primo punto, Microsoft passerà a una piattaforma web compatibile con Chromium per Microsoft Edge sul desktop. Con l’obiettivo di allineare la piattaforma web di Microsoft Edge con gli standard e con altri browser basati su Chromium.

Microsoft Edge verrà quindi distribuito e aggiornato per tutte le versioni supportate di Windows e con cadenza più frequente. Microsoft si aspetta che questo lavoro permetta di portare Microsoft Edge anche su altre piattaforme, come macOS. L’obiettivo dell’azienda è comunque di mantenere i benefici della stretta integrazione del browser con Windows.

Il terzo punto consiste nel contribuire alla piattaforma web per migliorare i browser basati su Chromium sui dispositivi Windows. Ciò, con una maggiore partecipazione al progetto open source Chromium, atta a includere nuove tecnologie.

Dal punto di vista dell’utente, in Microsoft Edge non cambierà molto. Per gli sviluppatori web, ci saranno build di anteprima per effettuare test e, volendo, proporre contributi. Una build di anteprima dovrebbe essere pronta già all’inizio del 2019.

Le prospettive per Internet

Da un lato può essere una buona idea per utenti e sviluppatori quella di una compatibilità più omogenea e una minore frammentazione. Ma ciò significa anche minore ricchezza nell’ambito dei motori web. Pertanto, non mancano le voci che si dichiarano preoccupate per questa mossa di Microsoft.

Tra queste, c’è quella di Mozilla, che sul proprio blog esprime un punto di vista abbastanza forte. Secondo Mozilla, Microsoft, rinunciando a una piattaforma indipendente per Internet e con l’adozione di Chromium, passa a Google il controllo di uno spettro ancora più ampio della vita online.

Gli engine web dei browser, come EdgeHTML, Chromium di Google e Gecko Quantum di Mozilla, hanno una grande importanza. Determinano alcuni punti chiave di ciò che gli utenti possono fare online e del controllo che hanno.

Quindi, secondo Mozilla, da un punto di vista del business la decisione di Microsoft potrebbe avere perfettamente senso. Ma da una prospettiva sociale, civica e di empowerment individuale, cedere il controllo di un’infrastruttura online fondamentale a una singola azienda è terribile. Perché la salute di Internet dipende dalla concorrenza e dalla possibilità di scelta.

L’esistenza di una singola piattaforma web con un market share dominante, potrebbe portare gli sviluppatori a ottimizzare solo per quella. E quindi a restringere la possibilità di scelta da parte degli utenti. Paradossalmente, si creerebbe la situazione di “quasi monopolio” in cui era molti anni fa la stessa Microsoft con Internet Explorer. Prima dell’avvento, allora, di Mozilla Firefox. Naturalmente, con rapporti di forza molto diversi, oggi.

A questo link è possibile leggere il punto di vista di Mozilla al riguardo.

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