Mercato pc: ora tocca all’Europa?

Dopo gli Stati Uniti, la crisi sembra spostarsi al Vecchio Continente

Gli analisti di mercato non
sono affatto fiduciosi. Il rallentamento che ha contraddistinto la spesa in
Information Technology di quest’anno negli Stati Uniti ha contagiato anche
l’Europa. A risentirne maggiormente, neanche a dirlo, è il mercato dei
personal computer.
Fatta eccezione per Ibm, che sta riportando risultati
positivi anche nei segmenti servizi e semiconduttori, i principali attori del
mercato sembrano aver risentito tutti del periodo negativo. Ma sono gli stessi
analisti a invitare alla riflessione. A fronte di una crescita del 10-12%, i
guadagni relativi potrebbero infatti essere del 5-7%. Una pur sempre
notevole crescita se comparata al resto del mercato.
Laura Conigliaro,
analista di Goldman Sachs si dice sicura che Ibm riporterà per il secondo
trimestre in corso, utili per 2 miliardi di dollari, o 1,13 dollari per azione
su 22,2 miliardi di fatturato. Il 2,7% in più registrato da trimestre a
trimestre.
Previsioni meno rosee sono invece state fatte dalla stessa
Conigliaro per Hewlett-Packard, Compaq, Dell, Unisys e Sun Microsystems.
Quest’ultima, pur essendo coinvolta in misura minore rispetto
agli altri vendor di pc, nel quarto trimestre di quest’anno ha risentito delle difficoltà di alcuni importanti clienti che operano sia nel mercato delle Tlc, sia
nell’ambito delle dot.com. Secondo l’analista di mercato, l’ultimo trimestre
della società di Palo Alto, in California, porterà utili netti per 130,9 milioni
di dollari, o 4 centesimi di dollaro per azione, contro i 20 centesimi
registrati nello stesso periodo di un anno fa.

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