Mercato pc: il secondo trimestre poteva andare peggio

Idc, Dataquest e Context rilasciano i dati sul secondo trimestre dell’anno. Con qualche disomogeneità sull’Europa, che sembra però essere andata meglio degli Usa.

L’Europa va meglio degli Stati Uniti. È questo uno dei dati più significativi che emergono da una lettura dei risultati preliminari rilasciati praticamente in contemporanea da tre importanti istituti di ricerca internazionali sulle vendite mondiali di personal computer nel secondo trimestre dell’anno.

Concordi Dataquest e Idc: un secondo trimestre difficile per tutti, con qualche rallentamento in aree inaspettate, quali ad esempio il Giappone.
Le cifre di Dataquest evidenziano a livello mondiale un calo dell’1,9% rispetto alle vendite registrate nel pari periodo dell’anno precedente, fermandosi a 30,4 milioni di unità. Si tratta, va sottolineato, del primo rallentamento nelle vendite registrato dopo l’anno nero dell’informatica, quel 1986 che mise davvero in discussione aziende e modelli di business.
Limitando l’osservazione ai soli Stati Uniti, emerge che qui il calo arriva al 6,1%, con vendite ferme a 10,7 milioni di unità, un po’ al di sotto delle previsioni rilasciate in precedenza dalla stessa Dataquest.

Un po’ più negativi i dati di Idc, che evidenziano per gli Stati Uniti un calo dell’8,1% a 10,5 milioni di unità, sostenendo però che si tratta di un risultato atteso. Quanto alle vendite a livello mondiale, il calo sarebbe dell’ordine del 2% a 29,8 milioni di unità.

Nonostante i risultati, nessuna delle due società se la sente di calcare sui toni pessimisti. In primo luogo, sostengono, il calo c’è stato ma si è mantenuto nei range previsti. Il che significa che non sono intervenuti nuovi fattori a influenzare negativamente un mercato già colpito dalla crisi in corso in particolare negli Stati Uniti. E se alcune aree mostrano inaspettati segni di ripresa – l’America Latina ad esempio mette a segno un + 11% laddove lo scorso anno aveva registrato un tremendo -49% -, altre crescono meno di quanto ci si sarebbe aspettati. È il caso del Giappone, che con il suo +5%, comincia a dare segni di un certo rallentamento. Dato preoccupante, a detta di entrambe le società di ricerca, in quanto in anticipo rispetto alle loro previsioni.

E veniamo all’Europa. Idc e Dataquest si aspettano dal Vecchio Continente un rallentamento e forse anche un lieve calo, sulla scia di quanto accade negli Stati Uniti. Parlano, almeno nei dati preliminari, di un -1% e restano caute. È pronta però a smentirle Context, società di analisi e ricerche con sede a Londra, che addirittura parla – a dispetto del rallentamento negli Usa – di una crescita dell8,1% rispetto al secondo trimestre dell’esercizio 2000, con previsioni di ulteriore miglioramento, fino a raggiungere il 10% per l’intero esercizio. Significativi gli incrementi in Paesi come la Svizzera, che registra un +27%, mentre Germania e Olanda restano più o meno stabili, con un +8% la prima e un 2,3% la seconda.

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