Mercato Ict, crisi scampata per l’Italia che cresce ancora

Nel consueto appuntamento annuale, le anticipazioni sul Rapporto Assinform 2002, mostrano un Paese in crescita – seppur non come negli ultimi anni -, ma ancora in ritardo rispetto al resto dell’Occidente

È un’Italia ‘scampata’ alla recessione e intenta a proseguire nel recupero
del ritardo accumulato rispetto ai Paesi più industrializzati del mondo quella
fotografata dal Rapporto Assinform 2002. Nel consueto appuntamento per le
anticipazioni sull’andamento del mercato dell’informatica e delle
telecomunicazioni di casa nostra, Giulio Koch, presidente di Assinform è
apparso, ancora una volta, fiducioso. «Il
2001
– ha infatti dichiarato – è stato un anno eccezionale per il
mercato italiano dell’Information & Communication Technology, nonostante la
recessione che ha colpito l’economia globale. Non a caso, il nostro Paese ha
registrato la miglior performance crescendo, rispetto al resto del mondo, di
quasi 5 punti percentuali
». A ridimensionare i toni ci ha pensato, però,
Giancarlo Capitani, amministratore delegato di NetConsulting, che ha
sottolineato come: «Negli ultimi cinque anni il mercato mondiale ha fatto
indigestione delle nuove tecnologie e ora l’eccesso di disponibilità fa sentire
i suoi effetti a partire da Paesi guida come Usa, Germania e Giappone, che da
soli rappresentano il 57% del mercato mondiale dell’Ict
».

E
l’Italia?
Da noi
il comparto in analisi è cresciuto dell’8,3% registrando, però, un decremento,
rispetto al 2000, del 4,5%. Nel complesso, il trend di crescita, per quanto
riguarda software e servizi rimane positivo e registra, rispettivamente, un
+10,3% e un +12,4%, mentre quello hardware è caratterizzato da un brusco
rallentamento. Il mercato delle telecomunicazioni riporta, invece, un calo nella
crescita che, comunque, si attesta sugli 8,5 punti percentuali, rispetto ai 13
dell’esercizio precedente. A quanto pare, i servizi di telefonia tengono, mentre
la crescita degli apparati si è decisamente ridimensionata passando dal +17% del
2000 al +6,3% del 2001. E ancora una volta la parte del leone spetta alla
telefonia mobile, le cui linee attive sono cresciute del 21%, anche
se l’appuntamento per il sorpasso telefonia mobile-fissa, atteso per il
2001, è slittato al 2003. E nel 2002? «Se di crescita si potrà parlare – azzarda Capitani –
sarà anche grazie alle misure che il Governo dovrà saper adottare
per incentivare gli investimenti delle Pmi e dell’utenza privata di casa nostra
che, nel 2001, hanno lasciato la media grande utenza sola a guidare la crescita
del Paese
». 

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