Mercato dei Web service: la resa dei conti è vicina

Il business dei tool di gestione dei servizi Web fa gola a molti. Secondo una recente ricerca di mercato curata da ZapThink, infatti, raggiungerà un giro d’affari mondiale di 30,4 miliardi di dollari entro i prossimi sei anni.

12 maggio 2004

Il mercato dei tool di gestione dei servizi Web è in subbuglio. Una recente ricerca condotta da ZapThink stima che il giro d’affari mondiale collegato a queste applicazioni passerà dai 194 milioni di dollari del 2003 ai 30,4 miliardi di dollari del 2010.
Oltre l’85% del mercato, sempre secondo la stessa fonte, sarà dominato dagli attuali vendor di tool di gestione dei sistemi It, che aggiungeranno alle proprie piattaforme il supporto alla Service oriented architecture (Soa). Questa è, di fatto, la più recente evoluzione in tema di computing distribuito, basata sugli standard dei servizi Internet in materia di sicurezza, integrazione, gestione e altri requisiti infrastrutturali.

Oggi, la maggior parte dei vendor è in grado di fornire solo alcuni degli strumenti software necessari per implementare una Soa. Questi prodotti sono generalmente riconducibili alle attività di gestione, sicurezza, automazione dei processi di business, integrazione e sviluppo architetturale.
Il concetto della Service oriented architecture si sposa con quello del distrubuted computing, in quanto offre un metodo piuttosto semplice di comunicazione application-to-application.

La Service oriented architecture
Una Soa è, sostanzialmente, un compendio di servizi in grado di comunicare tra loro attraverso delle connessioni. Un servizio è, pertanto, una funzione ben definita o il terminale di una connessione utilizzata far collegare tra loro applicazioni o infrastrutture.
La tecnologia dei Web service è la tipologia di connessione più utilizzata nell’ambito della Soa e impiega generalmente il protocollo Xml (eXtensible markup language) per creare collegamenti robusti. Non si tratta, in realtà, di un concetto del tutto nuovo perché esistono alcuni esempi, in passato di architetture service oriented, primi tra tutti Dcom (Distributed component object model), Orbs (Object request brokers) e Corba (Common object request broker architecture).

Le aziende che decideranno di implementare una Service oriented architecture, in linea di principio tratteranno in futuro solo con un vendor, che dovrà farsi carico di esaudire tutti i loro bisogni in materia di software. “Gli specialisti di system management – precisa Jason Bloomberg, analista di ZapThink – stanno integrando nelle proprie suite anche le funzionalità di sicurezza, mentre i vendor di soluzioni di integrazione includono progressivamente funzionalità di gestione. L’idea è di fornire una sorta di one-stop-shop, che permetta all’azienda di avere un unico riferimento per tutte le esigenze relative all’implementazione e manutenzione dei Web service”. Questa situazione genera sicuramente degli spazi per attori finora non presenti nel comparto, che potranno portare sul mercato tool innovativi ma questo si scontra, inevitabilmente, con la progressiva tendenza dei vendora consolidarsi intorno a poche grandi realtà.

Un mercato di pochi
Il giro d’affari dei nuovi servizi di gestione basati sul Web dovrebbe passare, sempre secondo ZapThink, dai 30 milioni di dollari registrati lo scorso anno agli oltre 350 milioni di dollari già nel 2006. “Quello delle soluzioni di gestione dei servizi Web non potrà rimanere un mercato separato tanto a lungo – chiarisce Bloomberg – perché i grandi vendor di infrastruttura come Computer Associates, Hewlett-Packard, Ibm e Microsoft si stanno già attrezzando per includere queste funzionalità all’interno dei propri prodotti”. Ca, ad esempio, ha già incluso in parte queste nuove capacità all’interno della suite Unicenter, mentre Hp e Ibm sono destinati a colmare il gap entro l’anno, con nuove opzioni incluse nelle suite OpenView e Tivoli. Microsoft dovrebbe aggiornare Mom (Microsoft Operation Manager) anche se non prima dell’uscita del nuovo sistema operativo, Longhorn, l’erede di Windows, prevista per il prossimo anno.

Mentre l’implementazione della Service oriented architecture e la gestione dei metadati sono sfaccettature chiave nell’ambito del più ampio spazio della gestione dei Web service, il cuore di questo mercato è ancora appannaggio delle soluzioni di monitoring, gestione dei livelli di servizio e delle eccezioni. In questo segmento dominano vendor quali Actional e Amberpoint ed entrambi vantano forti partnership con casa Microsoft.
Un altro sottosegmento di questo ampio comparto è rapresentato dalla sicurezza dei Web service, che è molto spesso interrelata con l’aspetto gestionale e che vede in Oblix e Westbridge Technology i player di punta. Molti analisti, Ovum e Forrester Research in testa, concordano con ZapThink e pensano che proprio in questi due comparti si avrà il maggior consolidamento.
La sicurezza, secondo gli analisti, sarà progressivamente assorbita nell’ambito generico della gestione dei servizi Web e i vendor del settore saranno con buona probabilità acquisiti dai big del managing. Secondo il vice presidente di Forrester Research Randy Heffner, infatti, i vendor di soluzioni di gestione dei sistemi avranno un ruolo di primo piano in questo progressivo consolidamento, perché l’industria spinge verso l’integrazione dei Web service nell’ambito di piattaforme di più ampio respiro tecnologico, che comprendano i framework (basati su .Net o Java), il network e system management, la gestione delle identità e che saranno, con tutta probabilità, forniti da Ibm, Microsoft, Bea, Oracle, Hp e Sap.

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