Meglio del previsto la trimestrale di Hp

Superate le previsioni degli analisti, anche se i dati non sono di per sé positivi. Il fatturato è calato del 18%, mentre più pesante è l’arretramento degli utili. Per Carly Fiorina, comunque, si tratta di un’iniezione di fiducia nella prospettiva della prossima fusione con Compaq.

Una trimestrale superiore alle aspettative degli analisti ridà un po’ di fiato a Carly Fiorina, in questi ultimi tempi un po’ in crisi di credibilità e mai come ora in cerca del sostegno degli investitori per portare a termine il piano per l’acquisizione di Compaq Computer.

Nel periodo in esame, chiuso il 31 ottobre scorso, Hewlett Packard ha registrato un fatturato di 10,9 miliardi di dollari, in calo del 18% rispetto ai 13,3 miliardi del pari periodo dell’anno precedente. Calo per altro considerato fisiologico e inevitabile nel quadro dell’attuale congiuntura di mercato. L’utile è invece scivolato pesantemente (dell’89%) passando da 922 a 97 milioni di dollari, ovvero da 45 a 5 cent ad azione. Tuttavia, questo risultato viene considerato molto incoraggiante. Non solo perché stiamo comunque parlando di un’azienda ancora in utile, ma anche e soprattutto perché, tolte spese straordinarie di riorganizzazione e ristrutturazione (non dimentichiamo che nei tre mesi in esame Hp ha proceduto a drastiche riduzioni di costi e organico, inclusi 4.100 tagli nella forza lavoro) gli utili raggiungono i 19 cent ad azione, molto al di sopra dei 9 cent preventivati dagli analisti.

Ma non è tutto. Anche il fatturato risulta superiore al previsto, dal momento che le analisi di First Call parlavano di circa 9,9 miliardi di dollari, dunque al di sotto di quanto poi effettivamente registrato.

Andando a leggere in dettaglio i risultati, emerge che il business nell’area printing, se pure in calo del 9% rispetto all’anno precedente, risulta ancora il più profittevole per l’azienda, grazie anche ai consumabili che da soli crescono del 6% anno su anno.

In calo del 31% il business nell’area computing, del 30% nei server Unix, del 44% nei pc server, mentre i servizi crescono del 2%.

Nella sostanza, conto economico a parte, questi risultati rappresentano per Hp la possibilità di rinnovare negli investitori la fiducia nel management, fiducia un po’ in calo dopo le perplessità sollevate dagli analisti circa l’opportunità di portare a compimento la fusione con Compaq e soprattutto dopo i “no” espressi dagli eredi dei due fondatori. Del resto, una cosa a tutti è chiara: fallisse l’accordo tramonterebbe il sole sul “regno” di Carly Fiorina.

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