Mediavoice punta sulla voce

Il prodotto lanciato dalla società si chiama Voice@Web, e permette l’integrazione della tecnologia vocale in un portale Web già esistente, senza quindi doverlo modificare.

Nel futuro Internet si comanderà a voce. E’ questa la scommessa di Mediavoice, startup romana formata da professionisti con un background nel settore della consulenza e della finanza, che ha sviluppato un’innovativa tecnologia per il riconoscimento e la sintesi vocale. Il prodotto lanciato da Mediavoice si chiama Voice@Web, e permette l’integrazione della tecnologia vocale in un portale Web già esistente, senza quindi doverlo modificare. “Solo un’azienda californiana è riuscita, fino ad ora, a sviluppare una tecnologia simile” sottolinea Fabrizio Giacomelli, Ceo di Mediavoice Srl, fresco vincitore del premio Archimede, riconoscimento attribuito al miglior progetto d’impresa fra 400 startup; “ma l’unica differenza, e nostro punto di forza in questo settore, è che la nostra tecnologia può essere implementata in portali già esistenti rispettandone la struttura, senza dover quindi adottare complesse e dispendiose procedure”. La differenza di Voice@Web con i portali vocali già attivi su Internet -in Italia Omnitel 2000 o Voceviva Tiscali, ad esempio- consiste nel fatto che questi ultimi non sono costruiti direttamente sulle pagine del sito: nel caso di Tiscali Voceviva, le informazioni provengono dal database e non dal sito www.tiscalinet.it. Comandare Internet attraverso la cornetta del telefono è un obiettivo che molti operatori del settore già da tempo inseguono: la startup romana sembra aver realizzato la soluzione a quello che, se viene considerato principalmente come un servizio, per molti utenti potrebbe invece rappresentare una vera e propria necessità (ad esempio non vedenti o altre persone limitate da handicap fisici nell’uso del pc, categorie di utenti per i quali l’azienda sta progettando servizi ancora più mirati). Voice@Web è dunque sviluppato su due canali: quello pc, prodotto integralmente da Mediavoice, e quello telefonico, per lo sviluppo del quale la startup romana si è appoggiata al partner Cirte Spa, che ha implementato nel prodotto il proprio motore vocale. Per quanto riguarda la codifica delle informazioni, Voice@Web colloquia indifferentemente con file Html, Asp e Jsb, ma anche con documenti creati con piattaforme come Broadvision. Mediavoice, alla ricerca di venture capital che finanzino la diffusione della tecnologia su vasta scala, prevede di chiudere l’anno fiscale in corso con un fatturato di circa due miliardi di lire: “piuttosto che alla quotazione in Borsa – spiega Giacomelli – Mediavoice punta all’integrazione in un grande gruppo industriale entro tre anni dalla costituzione”.

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