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Andremo su Marte con software italiano

Studiano il comportamento umano su Marte vivendo in una cupola geodetica nell’ambiente isolato del vulcano Mauna Loa, sull’Isola Grande delle Hawaii i sei ricercatori della missione Hawaii Space Exploration Analog and Simulation (HI-SEAS).

Si tratta di un progetto di ricerca realizzato dall’Università delle Hawaii e finanziato dalla NASA che mira, tra l’altro, a determinare quali siano i requisiti individuali e di gruppo funzionali durante missioni di esplorazione spaziale a lungo termine.

Esteco SpA lavora nell’ottimizzazione numerica ed è specializzata nella ricerca e sviluppo di software utili in tutte le fasi del processo di progettazione ingegneristica. Nata nel 1999 come spin-off di un progetto europeo, mantiene una connessione con il mondo della ricerca e la sua tecnologia viene utilizzata da oltre 200 organizzazioni nel mondo. L’azienda ha la propria sede principale a Trieste presso AREA Science Park.

Si tratta di una simulazione di isolamento della durata di otto mesi, iniziata il 19 gennaio, che sarà seguita da una seconda missione a partire da gennaio 2018. Scopo degli astronauti è affrontare e trovare contromisure al rischio del calo di performance del gruppo dovuto alle dinamiche di interazione, cooperazione, comunicazione e adattamento psicologico, che possono rivelarsi inadeguate in condizioni estreme come quelle di un viaggio su Marte.

L’equipaggio di Marte può contare anche sulla tecnologia dell’italiana Esteco, impresa attiva nell’AREA Science Park di Trieste che ha messo a disposizione dei ricercatori il software di ottimizzazione modeFrontier per migliorare l’uso efficiente delle risorse a disposizione e progettare un sistema di vita sostenibile su Marte, grazie al quale ridurre a livelli minimi la produzione di rifiuti.

modeFrontier è un software per l’integrazione e l’ottimizzazione multidisciplinare e multi obiettivo, in grado di ridurre tempi e costi all’interno dei processi di progettazione ingegneristica. Oltre 250 aziende nel mondo lo usano per accelerare l’innovazione di prodotto, tra cui Alenia Aermacchi, Bombardier Transportation, Ferrari, Daimler, Embraer, FIAT, Ford, Honda R&D, Jaguar Land Rover, Landi Renzo, Petrobras, Piaggio e Volvo Car.

«Durante una missione spaziale – spiega Ansley Barnard, ingegnere responsabile per monitorare i sistemi di supporto vitale durante la missione – il cibo, l’acqua, i materiali per la ricerca e gli effetti personali da portare a bordo sono limitati e quindi ogni oggetto a disposizione degli astronauti deve essere accuratamente scelto in base a criteri di efficienza, in termini di peso e dimensioni. Questo rende l’ottimizzazione delle risorse un fattore cruciale. Gli strumenti per la modellazione parametrica e per l’ottimizzazione come modeFrontier sono di aiuto per introdurre cambiamenti che devono poi essere adottati dall’equipaggio».

L’obiettivo finale della simulazione in corso alle Hawaii è migliorare il modo in cui i ricercatori coinvolti vivono giorno per giorno la missione, procurando ai team futuri di HI-SEAS procedure e informazioni ingegneristiche aggiornate.

Prima di collaborare al progetto HI-SEAS, Ansley Barnard ha lavorato nel campo dell’ottimizzazione ingegneristica per Ford Motor Company, dove ha avuto modo di esplorare i vantaggi delle tecnologie Esteco per ottenere la riduzione del peso di un veicolo così come dei suoi costi e tempi di progettazione. Ha conseguito una laurea in aeronautica e astronautica all’Università di Washington e spera in futuro di poter servire gli USA come astronauta.

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