Marconi ancora in grandi difficoltà

Continua la lotta alla sopravvivenza di Marconi, che per l’imprevedibilità del mercato non fornirà informazioni sull’andamento finanziario di quest’anno.

Continua la lotta alla sopravvivenza di Marconi, che per l’imprevedibilità del mercato non fornirà informazioni sull’andamento finanziario di quest’anno. A causa del rallentamento economico generale, il colosso inglese ha fatto sapere che per il futuro si concentrerà soprattutto nella riduzione dei costi. Il problema immediato è la rinegoziazione del debito, in modo da portar lo tra i 3,9 e i 4,6 miliardi di dollari per la fine dell’anno fiscale. Per la prima metà dell’anno, conclusa il 30 settembre, la società ha registrato una perdita netta di 7,2 miliardi di dollari su un fatturato di 3,7 miliardi di dollari. Nel complesso le vendite sono calate del 19%. Per contrastare questo andamento Marconi ha fatto sapere di puntare su quattro aree, ossia reti ottiche, accesso broadband, switching broadband e servizi di rete. In base ai nuovi piani la società pensa di entrare nel prossimo anno fiscale con un costo operativo di 1,4 miliardi di dollari, qualcosa meno dei 2 miliardi di quest’anno. A conclusione di un anno caratterizzato da due profit warning, Marconi sta pensando anche di ridurre del 25% il proprio organico, per arrivare a a 29 mila persone. Il calo della domanda ha colpito tutte le gamme dell’offerta. Le vendite degli apparati di rete sono calate del 41%, fatturando 1,3 miliardi di dollari; le reti ottiche, che includono dispositivi Sdh, Sonet e Dwdm, hanno registrato, invece, un calo del 43%, vendendo per 517,6 milioni di dollari. Gli accessi broadband si sono ridotti del 16%, contribuendo per 94,2 milioni di dollari sul fatturato dei primi sei mesi dell’anno.

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