Marcegaglia, It braccio destro del business

Monitoraggio e proattività sono due aspetti prioritari nell’agenda di Marco Campi, responsabile dei sistemi informativi di Marcegaglia. L’azienda, con una capacità di lavorazione pari a più di 5 milioni di tonnellate d’acciaio l’anno, declina la propri …

Monitoraggio e proattività sono due aspetti prioritari nell’agenda di Marco Campi, responsabile dei sistemi informativi di Marcegaglia. L’azienda, con una capacità di lavorazione pari a più di 5 milioni di tonnellate d’acciaio l’anno, declina la propria offerta su una serie diversificata di prodotti, servendo un portafoglio di oltre 10.000 clienti, italiani ed esteri. Il quartier generale, nei pressi di Mantova, rappresenta il sistema nervoso del Gruppo: attraverso politiche di centralizzazione e razionalizzazione delle risorse, infatti, Marcegaglia gestisce tutto l’impianto architetturale Ict non soltanto della capogruppo ma anche della maggior parte delle consociate, collegate in rete all’head quarter. Il sistema gestionale di riferimento è Sap, su piattaforme Microsoft, motorizzate da un cluster costituito da server Hp. Ogni fabbrica è dotata di un sistema Mes (Management execution system), sviluppato secondo precise specifiche di governance focalizzate sulla parte commerciale, logistica e produttiva, che consente, sulla base dei dati raccolti, di valutare le prestazioni del processo produttivo e di fornire un ausilio al processo decisionale sulle strategie e sulle soluzioni tecniche da adottare, colloquiando con il gestionale.

«Avendo un sistema di fabbrica per ogni stabilimento – racconta Campi – dobbiamo presidiare molteplici procedure e apparecchiature. I sottosistemi in gioco stanno diventando parecchi e per questo stiamo cercando di migliorare la capacità di monitoraggio per intervenire prima che un fault ci venga segnalato dall’utente. Stiamo pensando di creare una control room, dotando di una certa proattività il sistema stesso per ripristinare lo status».

Conoscitore delle dinamiche legate all’industria dell’acciaio e del necessario pragmatismo che fa dell’It il braccio destro del business, Campi è a capo di un gruppo di 22 persone, che si occupano anche di sviluppo e di gestire, a turni, l’help desk. Il rapporto continuo con la proprietà favorisce la costruzione di progetti efficaci, come sono stati l’estensione della copertura Wi-Fi, la stesura di reti locali negli stabilimenti, i processi di gestione sia a livello Erp che di Mes. «Gli investimenti industriali – illustra – oltre ad aumentare posti di lavoro, presuppongono dei completamenti dal punto di vista del sistema informativo. Rispetto alla situazione generale, la nostra azienda è solida e non abbiamo dovuto intraprendere decisioni drastiche. Per gestire budget più contenuti cerchiamo di sfruttare al massimo le tecnologie esistenti, pur mantenendo alta l’attenzione sulle nuove proposte. La virtualizzazione rientra in questa logica, anche dal punto di vista della continuità del servizio e del miglior utilizzo delle risorse in gioco, che sono sicuramente asset vincenti».

La congiuntura economica ha, però, ritardato alcuni progetti per dare più spazio a quelli provenienti dal business, cercando di analizzare al meglio le informazioni grazie al supporto della Bi. Settimanalmente, ad esempio, è possibile ricevere il listino con i prezzi aggiornati e con le indicazioni di quali sono i prodotti che è possibile spedire con effetto immediato, offrendo piena visibilità sulle scorte e sulla disponibilità a magazzino. «Oggi, sul nostro mercato – precisa Campi -, vende chi arriva primo e riesce a dare al cliente l’informazione più tempestiva». La possibilità di creare un contatto sempre più stretto e proficuo con tutti gli attori della filiera fa parte, dunque, di una strategia più complessa, volta ad ampliare il concetto di azienda estesa. Allo stesso modo in cui gli agenti collegati al sistema di Marcegaglia hanno visibilità di magazzino, possono inserire ordini, esaminare lo storico clienti e interagire in modo diretto con l’azienda, la direzione ha iniziato a sviluppare modalità di servizio analoghe rivolte ai clienti finali.

Alla domanda se si tratti di un potenziamento del Crm la risposta del Cio è precisa: «Uscirei dalle sigle, che a volte sono troppo omnicomprensive e un po’ fuorvianti. Non credo che l’area commerciale abbia ancora bisogno di sapere qualcosa sul mercato dell’acciaio. È più probabile che la nostra clientela abbia bisogno di sapere qualcosa in più del mondo Marcegaglia e per questo dobbiamo trovare sempre nuovi modi, più mirati e incisivi per ascoltare le richieste della clientela e potenziare il canale dei servizi dedicati. E in questo, l’Edi ha un ruolo di primo piano». Le problematiche maggiori, rispetto a un’evoluzione di questo tipo, sono a livello di integrazione e di interfaccia con le varie realtà informatiche. «Se si vuole penetrare in certi mercati in Europa – aggiunge -, l’Edi è uno standard obbligatorio anche se, pure esistendo da vent’anni, tecnologicamente non è il massimo. Nel prossimo futuro, spero che si possa contare su soluzioni più personalizzate e diverse da azienda ad azienda».

Un suggerimento per il mondo dell’offerta, dunque, che Marcegaglia affronta dando la propria preferenza ad alcuni partner di riferimento, con i quali stabilire rapporti duraturi che consentono una politica dei prezzi e un Tco più interessanti. Se nella scelta delle soluzioni il management It è assolutamente indipendente, nella formulazione della richiesta entra in gioco ancora una volta la stretta collaborazione interaziendale.

«Abbiamo un’attività molto simbiotica con l’ufficio acquisti – conclude Campi -, facciamo una prima scrematura, cercando la soluzione che meglio si ritaglia alle nostre esigenze, senza cercare fornitori preferenziali. L’intervento dell’ufficio acquisti nella valutazione del prezzo è fondamentale perché introduce una disintermediazione dal bisogno immediato che riesce a portare la contrattazione su un piano diverso. In questo modo,riusciamo a ottenere sempre il massimo dei risultati».

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