Mac mini

Con il recente aggiornamento della linea, il Mac mini di Apple è tornato a esprimere potenzialità di un certo interesse.

Per il suo volume compatto e il ridotto footprint, il Mac mini si è da sempre prestato a molteplici utilizzi. Da molti utenti è stato ad esempio utilizzato come media server e player in sistemi di home entertainment.

Dall’altro lato del mercato, il Mac mini ha trovato impiego in settori professionali verticali. Apple ne ha proposto per un periodo anche una versione Server, con il sistema operativo OS X Server preinstallato.

Per inciso, macOS Server non è più una versione a parte del sistema operativo. È però ancora disponibile su App Store del Mac, come pacchetto di componenti aggiuntivi  con funzionalità server.

Mac miniDa un lato, la nuova versione del Mac mini ha in parte ridotto la flessibilità d’impiego a causa dei prezzi mediamente più alti. L’unica versione sotto i mille euro è dotata di un Intel Core i3 e di soli 128 GB per l’archiviazione. Una configurazione che può andare stretta per molti.

Mac mini per i professionisti

Dall’altro lato, il rinnovamento della piattaforma tecnologica apporta molti benefici. A partire dai nuovi processori, tra i quali è configurabile anche un Intel Core i7 6 core. Poi la più veloce memoria DDR4 a 2666 MHz e l’archiviazione interna completamente basata su flash. Elementi, questi ultimi, che ne facilitano l’impiego in applicazioni professionali, quali, ad esempio, lo sviluppo o le attività creative.

Per quanto riguarda la creatività, il Mac mini può essere interessante nell’ambito della produzione e della performance musicale. L’impiego per la grafica, la progettazione e il video ha un collo di bottiglia nella grafica integrata.

A questo però si può porre rimedio con l’ultima generazione del piccolo computer desktop della Mela. L’interfaccia I/O Thunderbolt 3 abilita infatti la connessione a una eGPU, per l’accelerazione grafica.

Non sembra un caso il fatto che sull’Apple Store sia apparsa la nuova eGPU Pro di Blackmagic. E ciò, pressoché in contemporanea al lancio del nuovo Mac mini, con cui viene anche raffigurata. La nuova eGPU Pro non ha un prezzo “leggero”: 1.359 euro. È però equipaggiata con un veloce processore grafico Radeon RX Vega 56 e con 8 GB di memoria HBM2. Una potenza da workstation che accelera le operazioni di editing video, 3D, VR e altre attività creative visuali.

Un’opzione di configurazione che può essere invece utile in ambito server (ma non solo) è relativa al networking. La porta di rete di serie è una Gigabit Ethernet 10/100/1000BASE-T. Il Mac mini può però essere configurato anche con l’opzione 10 Gigabit Ethernet.

Questa è utile ad esempio per studi che lavorano in modo collaborativo su progetti pesanti e complessi. Oppure per lavorare su archivi di dati di grande dimensioni, avendo chiaramente a disposizione storage e network ad alte prestazioni.

Esempi concreti

È Apple stessa a offrire alcuni esempi di utilizzi che sono stati fatti finora del Mac mini in ambiti verticali.

Il Mac mini è diventato ad esempio il dispositivo preferito di molti sviluppatori di tutto il mondo, anche importanti. Ciò grazie alla sua versatilità, e alle dimensioni che facilitano un impiego “massivo”. Il Mac mini aiuta gli sviluppatori in ogni fase del processo di creazione di un’app: dai tinkering ai test, alle simulazioni in scala.

Mac miniAd esempio Mac Stadium è una società che gestisce circa 8.000 sistemi Mac mini in data center condivisi. Questi data center sono aperti a sviluppatori di ogni livello, dalle piccole startup ad alcune delle aziende Fortune 500 più importanti. “Candy Crush, Shopify, Day One sono solo un esempio dei giochi e delle app nate su Mac mini. È veramente il coltellino svizzero dei computer.” Ha affermato Brian Stucki di Mac Stadium.

Oppure, in ambito creativo e artistico, due Mac mini viaggiano sempre al seguito dello spettacolo di Broadway Finding Neverland. Vengono utilizzati da Enrico de Trizio e Jeff Marder, che appartengono a una nuova generazione di sound designer elettronici. Sono un po’ direttori d’orchestra, un po’ ingegneri e un po’ programmatori. Con i Mac mini e un apposito software gestiscono le parti di spettacolo che non possono essere cantate o suonate dal vivo.

Mac mini“È piccolo, potentissimo e ci puoi collegare tutto senza bisogno di hub o adattatori perché ha tantissime porte.” Spiega Enrico de Trizio. “È un mix di versatilità e potenza, e lo standard è quello Apple.”

Naturalmente, rimaniamo pur sempre in attesa che si concretizzi la nuova generazione di Mac Pro

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