L’utility computing di Hp c’è

Partono i Flexible Computing Services, a poco più di mezzo dollaro all’ora per Cpu. Testimonial è Shrek.

Alla fine ce l’ha fatta, e dopo sei anni di duro lavoro Hp ha sfornato la propria offerta di utility computing, per dare alle aziende accesso a risorse computazionali dedicate o condivise, site presso data center, a prezzi variabili, un po’ come già fanno Ibm, con il Deep Computing on demand e Sun, con la piattaforma Sun Grid.


L’ha chiamata Hp Flexible Computing Services, (Fcs) a simboleggiare la grande flessibilità di opzioni di utilizzo di un’infrastruttura It remota da pagare a consumo.


L’offerta ha già due cosiddetti “early user”, di grido per giunta. Si tratta di Dreamworks, la casa di produzioni cinematografiche, produttrice di film d’animazione digitale, che nel corso degli ultimi tre anni ha utilizzato, testandola, l’infrastruttura di utility computing proprio per produrre Shrek 2 e Madagascar, e il produttore di smart card Schlumberger.


I servizi relativi all’infrastruttura Fcs poggiano su sistemi basati su processori Intel Xeon e Itanium e Amd Opteron, con vari sistemi operativi: Windows, Linux e Hp-Ux.
Il pacchetto utility di base offerto, Infrastructure Provisioning Services (Ips), comprende accesso all’infrastruttura It (server, storage, rete e sistemi operativi) e strumenti di gestione della stessa, e costa fra i 55 centesimi e un dollaro e mezzo all’ora per Cpu, a seconda della configurazione di sistema scelta.


Il servizio Ips Plus aggiunge la gestione dei workload e comprende software per strutture grid. Così come compilatori per le aziende che hanno sviluppatori.


Terza metodologia di servizio, la Application Provisioning Service, include i due precedenti in maniera personalizzata in senso verticale, ovvero con l’aggiunta di applicazioni determinate dal settore industriale nel quale l’azienda utente opera.


In aggiunta a questa pacchettizzazione di servizi di utilità computing, Hp propone quello che chiama il Flexible Computing Club, ovvero un pacchetto di servizi di consulenza e formazione, completato dall’accesso a un sistema dedicato, che per un progetto pilota di un anno costa 5mila dollari.


Sulla stessa falsariga consulenziale, la casa di Palo Alto mette a disposizione anche servizi di utility “privati”, che si avvalgono cioè di macchine dedicate, da implementarsi o presso la sede dell’utente o presso uno dei centri di hosting di Hp, che per il momento sono in Texas, ad Houston e Paris, e che cresceranno di numero con la costituzione di quelli previsti nell’area Asia Pacific.

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