L’Umts fa flop in Belgio

Sembra ormai evidente che le grandi aspettative riposte dai governi europei sull’Umts siano destinate a un mesto ridimensionamento. Alle iniziali gioie tedesche e olandesi, infatti, ha fatto seguito un’Italia dove l’asta è durata poco, causa il …

Sembra ormai evidente che le grandi aspettative riposte dai governi
europei sull’Umts siano destinate a un mesto ridimensionamento. Alle
iniziali gioie tedesche e olandesi, infatti, ha fatto seguito
un’Italia dove l’asta è durata poco, causa il ritiro di Blu. Ma le
cose ora vanno peggio a chi deve ancora assegnare le licenze.
L’ultimo caso emblematico è quello del Belgio, dove il Governo ha
dovuto annullare l’asta per le proprie quattro licenze, avendo in
lizza solo tre candidati, ovvero Kpn, Belgacom e Mobistar. Pertanto,
le autorità locali, che speravano di ricavare oltre 1 miliardo di
euro dall’operazione e diminuire in questo modo l’indebitamento
pubblico, dovranno ora pensare a un altro sistema di attribuzione. In
partenza, c’erano altri candidati, come Suez-Lyonnaise, Tiw o
Vivendi, ma all’ultimo momento è arrivato l’inatteso ritiro.
La lista dei delusi, dunque, si allunga. La Francia ha appena deciso
di posticipare all’inizio del 2002 un nuovo bando d’offerta, per
piazzare due licenze per il momento non assegnate per assenza di
candidati. In Austria, l’asta è durata due soli giorni (un po’ come
in Italia), facendo guadagnare al Governo locale una cifra di due
volte inferiore al previsto. Ancor più folkloristica la situazione in
Svizzera, dove l’asta è stata prima sospesa, poiché il Governo ha
subodorato l’esistenza di accordi sottobanco fra i partecipanti e poi
si è svolta generando un introito di soli 135 milioni di euro per
quattro licenze. In Polonia, infine, la gara non si è svolta, poiché
c’erano solo tre candidati anziché i cinque previsti.

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