L’Ue discute delle tariffe roaming

La Commissione europea guidata da Mario Monti punta a evitare l’aumento indiscriminato dei costi delle telefonate effettuate da un cellulare che, utilizzato all’estero, si appoggia alla rete di un altro operatore

La Commissione europea per la competizione si schiera contro alcuni
operatori di telefonia mobile intenzionati a trarre beneficio ogni qual volta
gli utenti si recano all’estero. Considerato che non tutti i carrier supportano
reti di terza generazione, anche fuori dal proprio territorio, e che le tecnologie
Gprs e Umts hanno prodotto un aumento considerevole
dei prezzi del roaming internazionale, il passaggio a un altro
operatore potrebbe ‘costare caro’. Un problema, quest’ultimo,
che solo le telco presenti in più Paesi sembrano in grado di aggirare.
Proprio come l’inglese mmO2, precedentemente conosciuta come Bt Cellnet,
che ha acquistato licenze 3G non solo in Gran Bretagna, ma anche in Olanda e
Germania. All’ordine del giorno della Commissione europea anche i costi delle
telefonate verso telefono cellulare da rete fissa o da apparecchio mobile
tramite l’utilizzo di un’altra rete. Al momento non sono ancora stati resi noti
i nomi dei Paesi, Uk inclusa, indagati, ma i provvedimenti dovrebbero essere
attuati non più tardi della fine dell’anno in corso.

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