L’osservatorio sul commercio elettronico

L’Anee, l’associazione degli editori multimediali, tiene sotto controllo l’andamento del mercato del commercio elettronico


Gli ultimi dati sull’e-commerce arrivano
dall’osservatorio Anee che conferma il trend di crescita
costante. Aumentano, infatti, sia gli utenti Internet sia gli acquirenti on
line. I dati confermano tale tendenza: gli shopper attivi sono attualmente
1.647.000 e, stando alle stime di Ecommerceways – Shopper Profile
dovrebbero crescere nel 2004 del 30,5% arrivando a 2.149.000.
Il 2003
dovrebbe chiudersi con un giro d’affari business to consumer
(realizzato in Italia, sui siti italiani) pari a 1.202,8 milioni di euro con un
incremento rispetto al 2002 (dati del Politecnico di Milano) pari al 69,2%.


La previsione di crescita per il 2004 è di 2,373 milioni di
euro.
L’incremento del fatturato globale nel 2004 sarà determinato da una
serie di fattori concomitanti:



  • aumento della spesa media pro-capite (da 730,3 euro annui nel
    2003 a 1.104,0 euro procapite nel 2004),

  • ingresso di 502 mila nuovi shopper,
  • miglioramento e ampliamento dell’offerta di siti (si pensi
    all’impatto che ha avuto la spesa grocery online con Esselunga, Volendo,
    IoVorrei e dei voli low cost e dei viaggi) che ha avvicinato all’e-commerce
    nuove categorie di utenza.

In termini quantitativi il fenomeno sta producendo effetti
immediati e sorprendenti gli shopper in Lombardia sono circa il
18% del totale (circa 300 mila/1647) ma generano una spesa di 421,6 milioni di
euro pari al 35% del totale.
Ma il dato più sorprendente è che la loro spesa
media è 2,4 volte maggiore di quella del resto degli shopper italiani (1.405
contro 580 euro annui – la media è 730).
Se la Lombardia e in particolare le
aree urbane più moderne stanno fornendo queste indicazioni di tendenza
dei consumi
(del resto, storicamente ciò che accade a Milano e in
Lombardia si riversa poi nel resto d’Italia) dobbiamo pensare a un’onda lunga
(due anni o tre) che porterà rapidamente anche gli altri shopper italiani ad
adeguarsi ai livelli attuali lombardi,


Altri dati confermano l’ottimismo. Aumenta infatti il numero di
acquisti medi procapite da 2,2 nel 2003 a 3,3 previsti nel 2004,
si rileva un
basso tasso di abbandono (solo il 4% dichiara che dopo il primo acquisto non
comprerà più),
emerge un’area di shopping “latente” che comprende
chi ha compiuto un acquisto più di due anni fa (ma che ha avuto un’esperienza
positiva e replicabile in futuro) e chi “delega” gli acquisti a qualcun altro
che ha la connessione queste due aree valgono complessivamente
il 15% del totale parco shopper e rappresentano un fenomeno che probabilmente è
molto più esteso che racchiude molti altri shopper “deleganti” o “inattivi” che
non si considerano psicologicamente “shopper” ma che di fatto lo sono.


Ma il dato più interessante riguarda la crescita della fiducia
dei navigatori verso lo shopping online: nel 2003 circa il 40% dei clienti
dichiara essere “molto soddisfatto” dell’esperienza di acquisto e un
altro 46 dice di essere “soddisfatto”, ma il dato più confortante è che
solo il 4% afferma di non voler ripetere l’esperienza dell’acquisto online in
futuro.


Fra i fattori critici che possono ostacolare lo sviluppo di un
sito l’osservatorio segnala l’accesso. I siti lenti da scaricare portano all’
abbandono di percentuali elevate di potenziali clienti (fino al
45%). In realtà se due terzi degli abbandoni sono spiegabili con la lentezza di
caricamento delle pagine circa il 10% dipende ancora da errori di trasmissione
del server (il dato corrispondente dell’indagine 2001 era l’8%).


L’indagine ha verificato che non sono solo gli utenti con
connessione tradizionale di tipo dial-up ad abbandonare i siti lenti, ma anche
quelli che possiedono collegamenti veloci (Isdn, Adsl, ecc). Nel 2003 il
tempo medio di caricamento delle pagine dei siti di e-commerce
è aumentato del 30%, soprattutto a causa dell’introduzione di grafica ed
applicazioni pesanti.


 


Le forme di pagamento


Il 90% delle imprese intervistate consente ai propri utenti il
pagamento on line tramite carta di credito; nonostante la sua cattiva fama
presso gli utenti, la carta resta lo strumento preferito dalle imprese che fanno
e-commerce.
Dopo la carta di credito la modalità più diffusa per il
regolamento della transazione è il tradizionale pagamento off line, a cui il 75%
dei siti non rinuncia. In posizione del tutto marginale troviamo strumenti come
l’Eed, il contante digitale e il pagobancomat.


La classifica


L’osservatorio dell’Anee ha stilato anche una classifica dei
principali siti italiani che utilizzando la metodologia Qualyweb permette di
classificare i siti in base a 29 parametri oggettivi.






































































































































Posizione CLASSIFICA SITI RATING 2003
1 www.esselunga.it 77,1
2 www.eBay.it 72,7
3 www.yoox.com 72,5
4 www.bol.it 70,1
5 www.chl.it 69,4
6 www.lastminute.com 67,5
7 www.venere.it 66,7
8 www.oliviero.it 66,0
9 www.oliocarli.it 65,8
10 www.internetbookshop.it 65,8
11 www.virgilio.it/canali/shopping/index.html 65,8
12 www.Italianflora.com 65,4
13 www.misterprice.it 65,3
14 www.zuritel.it 65,2
15 www.Gardastore.it 64,9
16 www.dell.it 64,8
17 www.trenitalia.it 64,8
18 www.tim.it 64,7
19 www.poste.it 64,7
20 www.dvd.it 64,6
21 www.apogeonline.com 64,5
22 www.spazioomnitel.it 64,5
23 www.6sicuro.it 64,4
24 www.Glamonweb.it 64,4
25 www.pamacasa.it 64,4
26 www.deagostini.it 64,2
27 www.Kidscompany.it 64,1
28 www.tin.it 64,1
29 http://www.shop.ferrariworld.com 64,0
30 www.gioie.it 64,0
     
  Base: 1500 siti analizzati  


Fonte: Osservatorio Ecommerce Anee-Assinform 2003


Questa classifica può anche essere utile per dare un’occhiata ai
principali siti della rete, come sono strutturati, quali garanzie e condizioni
offrono agli utenti. L’acquisto online infatti ha caratteristiche differenti
rispetto a quello normale. Del prodotto in rete bisogna fornire tutte le
caratteristiche
(se non la foto), la società proprietaria del negozio
online deve essere chiaramente individuabile, bisogna avere la disponibilità del
prodotto, il prezzo deve essere chiaro (con l’indicazione delle spese di
spedizione), indicare con precisione i tempi di consegna e le modalità di
pagamento previste. Fondamentale è poi assicurarsi un accordo con un corriere
per le consegne.

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