Lo sviluppo dell’RFId in Italia fra aspettative e realtà

I settori del trasporto di persone, Pubblica Amministrazione, Education & Entertainment e Sanità convogliano la maggior parte delle applicazioni fin qui sviluppate. Una fotografia dello scenario aperto dalla liberalizzazione delle frequenze UHF.



Il mercato RFId in Italia ha fatto registrare nel recente passato tassi di crescita molto elevati. Ora si assistite ad un ridimensionamento di tale espansione: si è passati da un +47% nel 2006 ad un +27% nel 2007, un tasso di crescita sempre molto interessante, ma che di certo contrasta con quanto ci si sarebbe aspettati dopo la liberalizzazione delle frequenze UHF.
La crescita è stata misurata dall’Osservatorio RFId della School of Management del Politecnico di Milano, che negli ultimi quattro anni ha studiato l’evoluzione del mercato RFId in Italia. L’indicatore aggregato del mercato (definito come il fatturato generato in un anno solare a cliente finale per progetti RFId, nuovi o prosecuzione di progetti precedenti) rappresenta una misura sintetica utile a comprendere le principali dinamiche sia in termini complessivi, sia in termini di vitalità di specifici settori o soluzioni applicative.
La liberalizzazione delle frequenze UHF ha portato con sé effetti contrastanti: da un lato si è osservato un notevole aumento dei progetti RFId in ambito trasporto e logistica (+62%), così come una ripresa di molte attività sperimentali che si erano arenate (in tutte gli ambiti applicativi) di fronte ai limiti delle tecnologie HF; dall’altro, tuttavia, la disponibilità dell’UHF ha ridotto la necessità di fare ricorso ai ben più costosi RFId attivi, che prima rappresentavano una sorta di scelta obbligata in talune situazioni. L’effetto netto (sviluppo e cannibalizzazione) porta al quadro prima delineato, che comunque non deve sminuire il fatto che, nei soli sei mesi intercorsi dalla liberalizzazione e fine 2007, le tecnologie UHF hanno mosso un fatturato di quasi 15 milioni.
Rimanendo sui dati aggregati, la crescita complessiva del 27% si scinde in un +21% legato allo sviluppo di nuovi progetti, ed in un +140% legato alla rivendita di prodotti e servizi su progetti già conclusi prima del 2007, che ora rappresentano quasi un terzo del mercato RFId. Anche questo segnale testimonia una “difficoltà” a mantenere le promesse e le aspettative di qualche anno fa: la disponibilità dell’UHF ha creato le condizioni tecnologie ed economiche per uno sviluppo, che però sta attendendo la partenza di grandi iniziative di settore e l’abbandono dell’attuale fase micro-progettuale, testimoniata dal fatto che oltre l’80% dei progetti avviati nel 2007 ha una spesa RFId inferiore a 50.000 euro.
Dal punto di vista dei settori, l’analisi conferma la centralità dei servizi (Trasporto Persone, Pubblica Amministrazione, Education & Entertainment e Sanità) che dominano il panorama con una quota di mercato pari al 60%. Al loro interno tuttavia il trasporto persone e la PA perdono peso a favore dei rimanenti settori di servizio. All’interno di questo quadro, sta proseguendo il percorso di maturazione delle diverse soluzioni applicative, per cui soluzioni un tempo futuribili (come l’Intelligent Asset Management ed il controllo distribuito di una catena del freddo) si avviano verso delle prime applicazioni sperimentali, passo propedeutico al consolidamento che ormai si osserva in ambiti “classici” come il Supporto Operations, l’Identificazione animali, il Controllo accessi, l’Identificazione dei pazienti in Sanità ed il Ticketing nel Trasporto Pubblico.
Il 2008 ha rappresentato un anno di consolidamento di queste tendenze: pur in una situazione di difficoltà ad investire, si sono avviati alcuni grandi progetti di filiera proprio in quei settori (quelli del Made-in-Italy) in cui era lecito aspettarselo, e tutto questo lascia ben sperare per l’anno appena iniziato. Prestazioni e costi sono ormai maturi per questo salto: restano da vincere i tipici problemi legati a tutte le più significative iniziative di filiera.

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