L’Italia fanalino di coda nell’e-Government

Secondo uno studio condotto da Accenture, nonostante il gap che separa ciò che i governi dicono da ciò che mettono in pratica si stia lentamente colmando, le 22 nazioni worldwide esaminate hanno ancora molta strada da compiere

È ancora un’Italia con un basso livello di servizi
online, quella che emerge dalla seconda edizione dello studio annuale condotto
da Accenture, società attiva nella consulenza aziendale e tecnologica,
sull’e-Government.
Insieme a Giappone, Brasile, Malesia, Sud Africa e
Messico, il nostro Paese è infatti annoverato nella categoria Platform Builders,
quella con cui si identificano le nazioni in ritardo, ma in posizione ottimale
nel processo di sviluppo di una presenza sul Web coordinata.
Nell’ambito
della classifica stilata dallo studio Accenture – che ha indagato 22 realtà a
livello mondiale – l’Italia si è posizionata al ventunesimo posto.
Tra i
parametri adottati nello studio, il Delivery Maturity, identifica il grado di
completezza dei meccanismi elettronici utilizzati per erogare il servizio,
mentre il Service Maturity valuta il livello di presenza online sviluppato dal
governo indagato.
Neanche a dirlo, il tasso relativo al Service Maturity di
casa nostra è il più basso delle realtà considerate: la Pubblica Amministrazione
italiana fornisce infatti meno del 30% dei servizi online considerati, che sono
perlopiù incompleti e focalizzati essenzialmente sulla diffusione delle
informazioni.
Per quanto riguarda il Delivery Maturity,
l’Italia registra risultati più positivi grazie al settore dei Trasporti e a
quello delle Poste: i cittadini italiani possono infatti acquistare online i
biglietti ferroviari e controllare gli orari dei treni, ma anche pagare le
bollette e ricevere in tempo reale informazioni inerenti il servizio postale e
lo stato della propria corrispondenza.


Procedendo a ritroso nello studio è poi possibile individuare Paesi come
Canada, Singapore e Stati Uniti che militano nella categoria definita Innovative
Leaders. In questa, si identificano le nazioni che hanno compiuto meno della
metà del lavoro necessario per sviluppare e fornire un progetto di governo
online completo sia in termini di servizio, sia in termini di modelli di
distribuzione. Nella categoria denominata Visionary Followers – ovvero dei Paesi
con un alto tasso di servizi online e un livello medio di erogazione del
servizio – militano invece nazioni come Norvegia, Australia, Finlandia, Olanda e
Gran Bretagna. Infine, nell’ultima categoria, quella denominata Steady
Archievers, compaiono Nuova Zelanda, Hong Kong, Francia, Spagna, Irlanda,
Portogallo, Germania e Belgio che offrono un’ampia scelta di servizi con
significative opportunità per sviluppare in maniera completa il livello di
servizio e il modello di distribuzione.

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