L’Italia dovrebbe caricare 3,7 milioni di contributi su Europeana

Secondo la Commissione europea, la digitalizzazione della cultura Ue va incentivata anche per favorire la crescita economica.

La Commissione europea ha adottato una raccomandazione in cui invita gli Stati membri dell’Ue a intensificare le proprie iniziative, a mettere in comune le risorse e a coinvolgere il settore privato sul fronte della digitalizzazione del materiale culturale.

La digitalizzazione è ritenuta uno strumento essenziale per ampliare l’accessibilità al patrimonio culturale dell’Europa e per promuovere la crescita nelle industrie culturali.

I materiali digitalizzati dovrebbero essere resi disponibili attraverso Europeana, la biblioteca, l’archivio e il museo digitale d’Europa.
La raccomandazione invita gli Stati membri a sviluppare piani affidabili e istituire partenariati per inserire in Europeana 30 milioni di oggetti entro il 2015 rispetto ai 19 milioni attualmente disponibili; incrementare la presenza in rete di materiale fuori commercio o coperto dai diritti d’autore e adattare le normative e le strategie nazionali al fine di garantire la conservazione a lungo termine dei materiali digitali.

La raccomandazione si basa sulle conclusioni del 2010 del Comité des Sages (il gruppo di riflessione di alto livello) in merito alla messa in rete del patrimonio culturale europeo. La nuova raccomandazione indica i quantitativi in termini di di oggetti a Europeana per Stato membro.

All’Italia ne spettano 3milioni e 700mila (alla Germania quasi 5milioni e mezzo, alla Francia 4,3 milioni, al Regno Unito quasi 4).

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