L’IT che guida le scelte strategiche

La tecnologia è uno dei maggiori fattori di cambiamento nei posti di lavoro. Come possono i Ceo fare in modo che l’It risponda ai requisiti di business e permetta alle organizzazioni di rimanere competitive? Ce lo spiega una ricerca condotta da Ricoh.

La tecnologia è uno dei maggiori fattori di cambiamento nei posti di lavoro. Lo dicono i business leader, che indicano l’evoluzione dell’It come una delle tre macro tendenze che influenzeranno il modo di gestire il business nei prossimi dieci anni.

Lo sostiene David Mills, Executive Vice President Operations di Ricoh Europe, che sottolinea come un terzo dei 567 manager coinvolti in una ricerca condotta dall’Economist Intelligence Unit si dichiari però preoccupato del fatto che in futuro saranno le tecnologie e non le esigenze di business a dettare le direzioni strategiche delle aziende.

Di più: secondo il 37% degli intervistati le aziende che non riusciranno a stare al passo con l’evoluzione dell’It perderanno vantaggio competitivo.

Di conseguenza i business leader dovrebbero disporre degli strumenti e delle competenze necessarie per ottimizzare l’utilizzo dell’It e innovare i processi: conoscere la tecnologia per usarla al meglio.

Questo consentirà alle aziende di rispondere meglio alle esigenze dei clienti, di migliorare la condivisione della conoscenza tra i dipendenti e di rendere l’organizzazione più flessibile e dinamica.

La maggior parte dei business leader (70% del campione) è consapevole del fatto che il potenziale delle tecnologie non sia pienamente sfruttato e che molto si debba ancora fare per migliorare l’efficienza operativa.
Secondo gli intervistati, le tecnologie consentono ad esempio di ottimizzare l’analisi dei dati sui clienti per rispondere meglio alle loro esigenze grazie a una maggiore personalizzazione di prodotti e servizi.

Detto questo, si chiede Mills, come possono i Ceo fare in modo che l’It risponda ai requisiti di business e permetta alle organizzazioni di rimanere competitive?

In primo luogo devono analizzare in che modo, nell’organizzazione, le informazioni vengono trasformate in conoscenza per portare valore aggiunto al business. Le informazioni sono uno degli asset principali in azienda.
Gestendole correttamente, per Mills, le imprese possono guadagnare vantaggio competitivo e raggiungere più facilmente i propri obiettivi. I dipendenti devono quindi poter accedere velocemente alle informazioni di cui hanno bisogno per lo svolgimento delle attività.
Bisogna quindi partire da un auditing dei processi core, come ad esempio quelli relativi alle vendite, alla fatturazione oppure alla gestione dei clienti.

Poi serve valutare l’efficienza dei processi assumendo un atteggiamento critico nei confronti del tradizionale modo di fare le cose. Va messo in discussione lo status quo per fare emergere i colli di bottiglia che hanno un impatto negativo sul business.

Infine, migliorare i processi e analizzare le performance consente alle aziende di raggiungere gli obiettivi e di far fronte ai cambiamenti in atto.
Le organizzazioni dovrebbero includere nei contratti auditing periodici da parte del fornitore per identificare ulteriori aree di miglioramento.
Questo consente di implementare processi che rispondano alle esigenze di business e non siano meramente guidati dalla tecnologia.

Quando ai business leader, osserva Mills, viene chiesto di guardare al futuro, 6 su 10 sono convinti che il mercato in cui operano sarà molto diverso da quello di oggi.
A ottenere vantaggio competitivo, pertanto, saranno le aziende in grado di trasformarsi e di trarre vantaggio dall’innovazione tecnologica, anche realizzando un’infrastruttura per la gestione delle informazioni che sia a prova di futuro.

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