L’iPad non va bene in azienda? Te lo spiega Microsoft

Con un documento marketing rivolto a partner e rivenditori, la società spiega perché puntare sui tablet con Windows 7. Evidenziando i punti di debolezza (ma anche gli atout) dell’iPad in ottica enterprise.

Finché l’iPad sembrava destinato a giocarsi una partita focalizzata sostanzialmente sul mercato consumer, Microsoft ha mantenuto un atteggiamento cauto: attenzione al modello, alle dimensioni, alle potenzialità d’uso e di utilizzo, il tutto accompagnato da alcune uscite tattiche di Steve Ballmer, pronto a rassicurare il mercato di un impegno venturo dell’azienda anche sul fronte tablet.

Niente, però, che potesse far presagire una qualche forma di controffensiva.
Che invece sta arrivando.

La notizia, che sta circolando in queste ore sulle agenzie internazionali, sta tutta in un documento marketing che Microsoft avrebbe approntato per i partner commerciali al fine di spiegargli come ”non portare l’iPad in azienda”.

In effetti, il punto sta proprio qui. Sull’eventualità, non certo remota, che le aziende possano scegliere l’iPad come piattaforma di riferimento sulla quale far girare applicazioni o comunque della quale dotare la propria forza lavoro mobile, magari in alternativa ai tradizionali notebook.

Ed è evidente che, vedendosi attaccata sul proprio settore di riferimento, Microsoft scelga la tecnica di difesa. Ecco allora dieci slide, nelle quali Microsoft dimostra come eccepire efficacemente a chi mostra interesse per un’adozione aziendale dell’iPad.

I primi punti evidenziati per la rete dei partner sollevano questioni in merito a sicurezza, conformità ai requisiti aziendali, assistenza. ”Come si rendono sicuri gli Ip aziendali?”, si legge. ”Come è possibile dimostrare la compliance ai responsabili degli auditing?”, o ancora ”Come si limitano i rischi nel caso di dispositivi persi o rubati?”.

Microsoft, però, non si limita a sollevare dubbi. Guida i propri partner in un percorso articolato, nel quale si riconoscono le caratteristiche che rendono l’iPad appealing – il form factor, la sua adattabilità ad alcune applicazioni verticali, l’usabilità per la fruizione di dati e contenuti – ma nel contempo le si parametra con i reali bisogni di un’utenza aziendale che ha, tra le sue priorità, tematiche calde quali un elevato livello di  sicurezza, la gestione, il supporto applicativo, l’integrazione nell’infrastruttura d’impresa.

E su questi aspetti l’iPad non rappresenta per Microsoft la scelta ideale. Non lo è certo se confrontata a Windows 7, ottimizzato per tablet e slate, del quale sciorina gli atout: ”Ottimizzato per l’utilizzo di dati sia in modalità online sia in modalità offline; progettato per supportare la creazione e l’utilizzo di contenuti; in grado di supportare una grande varietà di dispositivi e periferiche”.

Microsoft riconosce nella sua presentazione che stiamo assistendo a una proliferazione di piattaforme, form factor e dispositivi, spesso progettati per assolvere compiti molto specifici. Ma per tutti, la piattaforma di riferimento resta Windows 7.

Che fare dunque?
Microsoft ha due risposte chiare.
La prima è indirizzata a quei rivenditori i cui clienti ancora non hanno fatto una scelta definitiva verso l’iPad.

In questo caso, la ricetta di Microsoft è spiegare al cliente che “one size does not fit all”, non esiste una scelta univoca: bisogna identificare i bisogni degli utenti e identificare quali dispositivi meglio si adattano alle specifiche esigenze.

Nel caso in cui il cliente sia già orientato a puntare sull’iPad nella sua azienda, è opportuno indirizzarlo verso l’adozione di una infrastruttura Vdi – virtual desktop -, con l’obiettivo di ridurre i rischi.

Infine, Microsoft non tralascia un elenco di atout che i partner possono citare a dimostrazione del fatto che in azienda Windows 7 è meglio di iOs: dal supporto per la videoconferenza a quello per le stampanti, dalle capacità di produttività online all’input a penna, dal supporto per SharePoint 2010 alla possibilità di gestione da remoto. Senza dimenticare, ed è questa l’inevitabile chicca finale, Silverlight e Flash.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome