Si sono svolte, in contemporanea, due manifestazioni dedicati al sistema operativo open source, una a New York (LinuxWorld) e l’altra a Parigi (Linux Expo).
Una singolare coincidenza ha portato allo svolgimento, ai poli
opposti del Globo, di due manifestazioni in contemporanea dedicate a
Linux. Tanto al parigino Linux Expo quanto al LinuxWorld di New York
l’affluenza è stata considerevole e non sono mancati annunci anche
importanti.
Lunux Expo ha accolto 10mila visitatori (principalmente
professionisti dell’informatica) e circa 200 espositori, in crescita
rispetto all’anno precedente (8mila presenze e 150 espositori). Si è
potuto soprattutto notare come l’ambiente open source sia ormai in
grado di "infiltrarsi" su ogni tipologia di macchina e come si stiano
moltiplicando i tool di sviluppo. Linux era presente su dispositivi
come Pda (soprattutto gli iPaq di Compaq), prodotti per l’accesso a
Internet, così come server e grandi sistemi. Ibm, per esempio, ha
esibito uno zSeries (S/390) e, per la prima volta, un iSeries
(As/400), che faceva girare Linux come uno dei servizi di Os/400.
Non molte sono state le innovazioni hardware, ma in compenso si è
visto fermento sul fronte dello sviluppo, a cominciare dal Kylix, la
piattaforma Rad di Borland già da noi trattata nei
x-link
giorni scorsi; 010; A; 31-01-2001
x-fine-link
. Omnis Studio, di Aware, è un altro strumento Rad, orientato ai
client leggeri. Infine, il gruppo Sqli ha annunciato il progetto
Interligo, basato su Php, Xml, Java e su biblioteche di componenti
Open Source, per lo sviluppo di applicazioni Web.
Dal LinuxWorld di New, York, invece, arriva la notizia della
creazione di PartnerAxis, un marketplace B2B promosso da Caldera e
progettato per collegare fornitori di soluzioni Linux con produttori
e clienti. Il sito supporterà tutte le distribuzioni più importanti,
come Caldera, Red Hat, SuSe e TurboLinux
Più in generale, anche a New York sono convenuti circa 200 espositori
e i nomi andavano da Ibm a Oracle, fino a Dell. E fra il pubblico si
sono visti numerosi esponenti di grandi realtà industriali e
finanziarie, sempre più attratti da un prodotto con il codice
sorgente aperto, una facile personalizzazione e una stabilità ormai
più che soddisfacente. Secondo Idc, infatti, nel 1999 Linux era
caricato sul 309% dei desktop e il 24% dei server rilasciati. Non ci
sono dati ufficiali aggiornati, ma lo stesso ricercatore sta
completando uno studio dal quale si evince che la popolarità dell’Os
nei server sta crescendo.