Linux per il desktop, destino segnato?

Gartner prevede che l’ambiente open , nell’arco dei prossimi due o tre anni, sarà presente su meno del 5% dei personal computer.

20 novembre 2002 Malgrado la recente ondata di interesse, Linux non riuscirà, secondo Gartner, a conquistare una quota di mercato significativo sul mercato dei sistemi operativi desktop. Nell’arco dei prossimi due o tre anni Linux sarà presente su meno del 5% dei personal computer, soprattutto a causa della mancanza di applicazioni degne di reale considerazione, sostiene il responsabile delle ricerche Gartner nel campo, Phil Sargeant. «È un’area im cui si avverte una particolare assenza di strumenti – spiega Sargeant. – Se Linux vuole sfondare deve offrire più soluzioni», ha proseguito citando StarOffice e progetti come OpenOffice.org tra i pochi esempi di tool disponibili. Gli altri sistemi operativi, ricorda anche l’analista, non dormono sugli allori. Se, come Gartner si aspetta, il portafoglio applicativo legato a Linux non si allargherà, il sistema free non potrà contare su una quota superiore al 5% del mercato.

A proposito di Lindows, la variante rivolta al mercato dei computer a basso costo che offre centinaia di applicazioni attraverso il suo sito Web “Click-N-Run”, Sargeant non ritiene possa essere una seria minaccia per Microsoft. Sull’ipotesi che quest’ultima possa in futuro offrire gratuitamente Windows per favorire l’acquisto dei suoi numerosi programmi, Sargeant si è detto molto scettico. Sul fronte del mercato server, Linux è invece il sistema operativo più in crescita e nei prossimi anni potrebbe coprire quasi il 20% del segmento. Tra i principali fornitori Red Hat potrebbe rimanere il player dominante (50-60% di quota mercato), anche per la sua discreta posizione finanziaria.

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