Linux e BSD a rischio vulnerabilità

Scoperta una pericolosa falla nella libreria Zlib, usata nella maggioranza delle distribuzioni

Una pericolosissima vulnerabilità è stata identificata nella
libreria Zlib, utilizzata in molti sistemi operativi (la stragrande
maggioranza delle distribuzioni Linux e BSD) e software per gestire operazioni
di compressione dati.

Se sfruttata da parte di aggressori remoti, la falla può comportare
l’esposizione ad attacchi DoS (Denial of Service) o alla possibile
esecuzione di codice dannoso. Il problema è dovuto ad un errore nel file
inftrees.c allorquando vengano gestiti stream di dati corrotti
e riguarda la versione 1.2.2 di Zlib e precedenti.

Zlib è ampiamente utilizzato, in modo trasparente, sia su software
opensource che "proprietario", ad esempio, per gestire dati e immagini
nel formato PNG (Portable Network Graphics).

Il rischio, quindi, è molto elevato tanto che i rispettivi produttori
stanno in queste ore facendo a gara per rilasciare distribuzioni Linux esenti
dal problema.

Per far qualche nome, sono stati già rilasciati gli aggiornamenti
di sicurezza
per le distribuzioni Redhat, SuSE, Ubuntu, Gentoo, Debian,
Mandriva, Fedora, OpenBSD.

Un responsabile Microsoft ha riconoscito che versioni vulnerabili di Zlib
sono state impiegate in vecchie versioni dei prodotti dell’azienda (incluse
alcune componenti di Windows 98, Windows XP e alcune versioni di Office).

Una prima indagine condotta da parte di Microsoft avrebbe evidenziato come
nessuna delle versioni di Windows al momento supportate sia affetta dal problema
di sicurezza.

L’azienda starebbe comunque proseguendo con le sue investigazioni: nell’eventualità
in cui dovessero essere scoperte vulnerabilità, verranno rese disponibili
le opportune patch.

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