Linux, crescita sicura a patto che…

Secondo Idc Linux raddoppierà la sua quota di mercato entro il 2008 ma si dovrà lavorare molto sulle competenze, sul supporto, sull’integrazione e sulle referenze.

A fronte di un mercato Ict che, al massimo, cresce di qualche punto
percentuale, Idc prevede un tasso di crescita medio di circa il 20% per
le piattaforme Linux in Italia
, che porterà a un raddoppio del mercato
entro il 2008.
Ezio Viola, Group vice president e General manager per il
south Europe di Idc, ha delineato la situazione attuale e ciò che ci si dovrebbe
aspettare nel prossimo futuro, in particolare in Italia. Secondo l’analista, il
mercato italiano delle revenue Linux vale circa 100 milioni di dollari, valore
che ci posiziona tra i primi cinque Paesi europei. Particolare
interessante è che, come installato desktop, Linux supera già di molto il
Mac Os.

Oltre a queste cifre di scenario, Viola illustra una ricerca
eseguita in Italia che ha coinvolto circa 300 piccole e medie aziende italiane.

Il 32,1% degli intervistati ha dichiarato di avere installato Linux o
promette di farlo entro 12 mesi, mentre il 61% continua a preferire sistemi
operativi proprietari.
Interessante, però, il fatto che all’interno delle
infrastrutture It di quel 32,1%, il sistema operativo dominante (in sette casi
su dieci) è ancora Windows.
Ciò indica un fenomeno di convivenza di più
piattaforme che, sostiene Viola, delinea un ruolo da protagonista per figure
come il system integrator.
Gli ostacoli all’implementazione di Linux sono,
essenzialmente, quattro. Sono poche le applicazioni disponibili, poche le
risorse formate, costano di più e poco il supporto da parte dei vendor. Dunque
c’è ancora molto da fare in quest’ambito mentre, sempre secondo la ricerca di
Idc Italia, Linux risulta preferibile non solo a Windows ma anche a Unix per lo
startup dell’implementazione, per prestazioni e per scalabilità.
Nonostante
tutto, però, Linux non traina come si vorrebbe gli altri applicativi Open
Source, il 44% di quel famoso 32,1%, infatti, non intende installare altri
applicativi open.
La conclusione di Viola riguarda gli inibitori di tutto il
mercato open. In quest’ambito c’è ancora molto da lavorare sul supporto, in
particolare per gli aggiornamenti, c’è da costruire referenze importanti, da
creare skill di qualità e da migliorare la compatibilità con le architetture
preesistenti.

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