Linux al tempo del cloud

“Senza l’opensource, il cloud non esisterebbe”. Visioni, opinioni e provocazioni da Jim Whitehurst, numero uno di Red Hat.

Boston. Quando si parla di cloud, ognuno dice la propria ed è difficile trovare un punto di sintesi.

Forse ha ragione Jim Whitehurst, Ceo di Red Hat, quando dice che la “”nuvola” è così “nebulosa” perché una volta tanto abbiamo a che fare con un fenomeno It che non è stato guidato dai vendor.

E’ una necessità che nasce dal basso, da chi deve gestire ogni giorno datacenter sempre più complessi” ha affermato il top manager nel corso del Red Hat Summit che si tiene in questi giorni a Boston.

Il problema è che tutti i fornitori stanno cavalcando quest’onda con messaggi che possono disorientare gli utenti.
Quando Oracle ha lanciato il cloud-in-a-box di cosa stiamo parlando? Di un server?” si domanda con fare provocatorio Whitehurst.
Arriveremo al punto in cui anche un sacchetto di popcorn sarà “cloud ready” come mostrato nelle slide?

Il punto fondamentale è che per la prima volta da molto tempo con il cloud sono gli utenti a guidare l’innovazione.

Il cloud non è tecnologia – continua Whitehurst – ma un nuovo modello di gestire il business”. Un modello che secondo il numero uno di Red Hat si basa su 3 principi base.

Il primo è la collaborazione. Il modello cloud vive e trova linfa vitale nel fatto che tutti gli attori della filiera cloud collaborano per raggiungere un obiettivo comune. “E’ sorprendente osservare come Google e Facebook sul versante cloud siano molto più partner che competitor”.

Il secondo è il livello di apertura. “Non è possibile risolvere i problemi di sicurezza o di integrazione del cloud se non si può accedere al codice di chi sviluppa le soluzioni”.

Il terzo è la possibilità di scegliere. “Per la prima volta dopo tanto tempo, la scelta dei decisori It non è più guidata dai fornitori. Sono gli utenti a decidere cosa vogliono fare e dove vogliono andare“.

Principi che guidano anche la community open source. Tanto che Whitehurst senza giri di parole afferma che “senza l’open source il cloud non esisterebbe”.

Secondo il Ceo di Red Hat, l’implementazione di un’infrastruttura non deve basarsi solo sulle caratteristiche tecniche o sulle prestazioni, ma sulla “libertà di scelta che l’infrastruttura ti potrà poi dare in futuro”.

I Cio che stanno progettando le nuove infrastrutture vogliono collaborazione, apertura e libertà di scelta. Tre concetti che possiamo riassumere con una sola parola: open”.

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