L’intrusion protection di Network Associates

La società conferma l’importanza della protezione della rete, affidata al brand Sniffer Technologies. Presentati, nel frattempo, VirusScan Enterprise 7.0 e le nuove armi contro lo spamming.

6 maggio 2003 Presentandosi con quella che definisce una “nuova pelle”, Network Associates intende offrire ai propri utenti un’immagine di azienda capace di far fronte a 360° alle minacce che compaiono all’orizzonte informatico. Intrusion protection e non più intrusion detection diventa, così, la vera sfida della società, che corrisponde all’affinarsi, dal punto di vista del’offerta, degli strumenti in grado di fare prevenzione, “per essere in grado di bloccare tutto ciò che oltrepassa il firewall aziendale” ha affermato Michele Solazzo, marketing manager Italy di Network Associates.


Grande peso, dunque, Nai lo dà ora alla propria porzione d’offerta che si occupa dell’analisi di comportamento della rete per rintracciare eventuali anomalie, racchiusa sotto il brand Sniffer Technologies, che completa la strategia di sicurezza aggiungendo la protezione del network a quella a quella dei sistemi. L’offerta Sniffer, che si occupa di fault identification, network optimization e intrusion detection, affianca da un lato il brand principale McAfee, sotto il quale sono racchiuse le armi di “difesa” dei sistemi, e dall’altro la proposta Magic Solutions, deputata alla fase di “distribuzione” e gestione della cura.


Nel loro insieme, questi prodotti danno vita a soluzioni integrate per l’intrusion protection aziendale, concorrendo a realizzare una infrastruttura di sicurezza preventiva e, dunque, proattiva, in cui ogni componente di protezione gioca un proprio ruolo specifico (dal personal firewall alla valutazione delle vulnerabilità all’attivazione dell’antivirus). “Bisogna mettere tante barriere quante sono le tipologie di attacco – ha sottolineato Solazzo – le quali vanno gestite in maniera correlata “. Discorso che vale soprattutto se si pensa che ogni volta che una tecnologia viene adottata dal mercato si porta dietro i propri punti deboli. Si pensi solamente al numero di patch che Microsoft si ritrova costretta a diffondere a fronte delle vulnerabilità che via via vengono scoperte nei suoi sistemi (più di 70 solo nel 2002). O, ancora, al rapido diffondersi delle reti WiFi, che per una percentuale vicina al 72% sarebbero non protette.


In questo quadro di soluzioni, vale la pena di soffermarsi su un paio tra le recenti novità targate Nai. La prima è relativa alla versione 7.0 di VirusScan Enterprise, migliorato dal punto di vista della gestibilità (un solo prodotto, particolarmente “leggero” ,per desktop e file server) e potenziato per quanto riguarda la velocità e la modalità di scansione dei file, che tra l’altro ora può essere ripresa ripartendo da dove il task era stato interrotto. Interessante la compatibilità con Citrix Metaframe 1.8 e Xp, oltre a quella con le .Net per quanto riguarda le piattaforma operative (sul fronte desktop non sono più supportati Windows 95 e 98, ma da dopo l’estate il limite dovrebbe essere superato).


VirusScan Enterprise 7.0 è poi integrato con ePolicy Orchestrator, arrivato nel frattempo alla release 3.0, che consente la gestione centralizzata dell’antivirus sui singoli client (non solo McAfee VirusScan, ma anche NetShield, GroupShield, WebShiled, oltre ai prodotti del concorrente Symantec), fino a 250mila nodi distribuiti.


Una seconda novità di rilievo riguarda, invece, un fronte di recente interesse per Nai: quello dello spamming. Si tratta di un aspetto cruciale, se è vero che il fenomeno costerà oltre 10 miliardi di dollari solo alle aziende americane, come riferisce un rapporto di Ferris Research. Dopo l’acquisizione dello specialista Deersoft, nel gennaio di quest’anno, la famiglia di soluzioni McAfee SpamKiller debutta ora con la versione SmpamKiller Small Business per Microsoft Exchange. Più avanti saranno poi lanciati SpamKiller per Lotus Domino oltre agli add-on destinati a WebShield e a GroupShiels per Exchange 2000.

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