L’Internet mobile cerca la sua strada tra Wap e Sms

A fronte dell’esperimento giapponese di i-mode, nella seconda edizione del suo studio sull’Internet mobile Idate ha analizzato le prospettive del mercato dei servizi

Lo scorso ottobre, l’Istituto audiovisivo e delle telecomunicazioni europeo
(Idate) ha pubblicato uno studio sul mercato dei servizi indirizzati al
mondo dei dati mobile. La ricerca, che ha preso in contropiede la maggior
parte delle aziende del settore delle telecomunicazioni, ha aperto la
via a una riflessione sul modello economico delle reti 3G, a partire da un
mercato di nuovi servizi ad alto valore aggiunto e di nuove modalità di
fatturazione.


Prima di lanciarsi sul 3G, gli operatori disponevano di due riferimenti: il
flop del Wap (gli utenti in Europa alla fine del 2000 erano solo 5,8
millioni) e il recente successo dell’Sms, che a metà del 2001 generava oltre il
10% delle revenue del settore. Gli operatori si sono già pronti sui blocchi di
partenza per lanciarsi nell’avventura dell’Internet mobile. Infatti, questo
mercato, che sarà enormemente stimolato dal passaggio al Gprs, rappresenta una
vera e propria manna. I contenuti sono più ricchi e le funzioni più varie; tra
l’altro la modalità push è già disponibile con la versione 1.2 del Wap.


Il Wap 2.0, che dovrebbe essere utilizzabile dall’inizio del 2002, porterà
una piccola rivoluzione, perché è in grado di generare il linguaggio Xhtml
e diversi protocolli standard di Internet. E tramite l’Xhtml si
potranno sviluppare contenuti compatibili con Internet e i Pda. E questo si
integrerà con l’arrivo sul mercato dei terminali ibridi, che presenteranno le
contempo le funzionalità di un telefono cellulare e di un Pda.


Attesa anch’essa per l’inizio del 2002, l’integrazione del linguaggio di
programmazione Java sui terminali mobile permetterà di far girare degli applet
interpretabili su tutti i tipi di terminali mobile.


Il passaggio al Gprs apre la strada a nuove modalità di fatturazione e quindi
a nuovi modelli economici, in quanto permette all’utente di restare connesso
sempre alla rete, orientandosi verso un nuovo modello vicino a quello
dell’i-mode giapponese: il modello chiosco dove l’operatore centralizza tutte le
fatturazioni e le riversa al fornitore del servizio.


Nel caso dell’i-mode, il modello economico è basato su una ripartizione dei
pagamenti del servizio e di accesso alla rete. In pratica, quello che gli
operatori sperimentano già con gli Sms.


In futuro, il modello economico si potrebbe basere sul dowload a
pagamento di brani musicali o di giochi oppure su servizi tematici (sport,
entertainement e così via) basati sugli Mms (Multimedia Messaging Service).

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