L’intelligenza d’impresa si estende alla catena del valore

I contorni del mercato della Business intelligence si fanno ogni giorno più ampi. Merito non solo di un comparto che, secondo Survey.com, raggiungerà i 150 miliardi di dollari entro il 2003, ma anche, e soprattutto, dei nuovi profili applicativi, dagli Eip al wireless decision support.

Stando alle stime della società di ricerche Survey. com il mercato mondiale della Business intelligence e del data warehousing ha superato lo scorso anno il valore di 55 miliardi di dollari, mettendo a segno una crescita prossima al 62%. Un comparto in piena salute, dunque, e in costante sviluppo, il cui futuro si annuncia ancora più brillante se è vero che le tecnologie del Web insieme con i nuovi imperativi dell’e-business e del Crm stanno spingendo la domanda di sistemi e di piattaforme analitiche.


Così, le previsioni della stessa Survey.com indicano che entro il 2003 il mercato potrà raggiungere nel complesso i 150 miliardi di dollari. Da poco più di un lustro a questa parte, il data warehousing è divenuto un componente standard dell’architettura informativa ma soprattutto degli indirizzi strategici di molte aziende. Progressivamente, l’obiettivo primario si è spostato dalla trasformazione dei dati in informazioni, verso la metamorfosi di queste ultime in "intelligenza d’impresa". Il concetto, inedito, spiega perché fino a qualche anno fa la business intelligence costituiva una piccola fetta nei contesti settoriali del database management e dei tool di reportistica, mentre oggi guida un mercato fatto di molteplici applicazioni analitiche, Crm in primis.


L’interesse delle aziende è presto motivato: il processo di raccolta selettiva dei dati dai sistemi operazionali e transazionali consente di tradurli in informazioni utili e, soprattutto, immediatamente significative, che possono essere distribuite nei tempi appropriati a chi se ne serve, in modo tattico o strategico, nel quadro dei processi decisionali. In altre parole, l’uso di un sistema automatico di Bi che acquisisce i dati, li memorizza aggiornandoli costantemente e li modella rendendo facilmente accessibili analisi, sintesi e proiezioni sulla base dei principali indicatori di business, permette innanzitutto alle aziende di fare adeguata leva sui propri asset informativi. Che oltre ai contenuti strutturati nei database delle applicazioni, da cui attingere tramite apposite query, ricomprendono tanto i report legacy derivanti dai tradizionali sistemi contabili e di produzione, quanto la panoplia di documenti elettronici condivisi di qualsiasi tipo, non strutturata per definizione. Ed ecco l’imporsi dell’enterprise intelligence: l’accesso al sistema, non più limitato a una ristretta cerchia di persone, si allarga internamente oltre il tradizionale direttivo d’azienda.

Una realtà in trasformazione


Una recente indagine di Survey.com fotografa una realtà in forte trasformazione, ove un’impresa su cinque è impegnata a rendere disponibile all’intera gerarchia aziendale la piattaforma di Business intelligence. Che si va facendo trasversale e collaborativa così come il data warehousing è divenuto multidipartimentale. Ma c’è di più: la distribuzione dell’intelligenza d’impresa va estendendosi ulteriormente ai partner, clienti e fornitori, lungo l’intera catena del valore. A questo riguardo il ruolo degli Enterprise information portal (Eip) assume connotati più precisi. Non solo a garanzia dell’accessibilità ma anche della personalizzazione delle informazioni, rispetto alle esigenze di chi le utilizza. Si compie così la parabola del mercato della Bi, che parte dai tool di analisi finanziaria quali Eis e Dss per interessare le tecnologie del data warehouse, passando poi per gli strumenti di query, reporting, data mining e analisi multidimensionale, prima di giungere agli Eip. Il comparto, oggi, sembra imboccare due strade: da un lato le applicazioni orizzontali come il Crm dall’altro sofisticate verticalizzazioni, segnatamente nei settori delle Tlc, del retail e della produzione.


Nella nuova stagione della Bi, tra i portali e tool analitici web-based, si fa largo il wireless: tanto più importante quanto si rivela vitale il supporto (mobile) alle decisioni in tempo reale.

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