Linksys corteggia i service provider

Sono il modo migliore per fare volumi e raggiungere l’utente consumer, dice il regional sales manager Marco Testi

“Entro l’estate anche in Italia arriveranno i prodotti della serie Linksys One – anticipa Marco Testi, regional sales manager per l’Italia di Linksys a seguito dell’apertura nel nostro Paese di un cliente internazionale”. L’introduzione dell’offerta dedicata ai service provider connoterà meglio l’offerta della “sorella minore” di Cisco, in perenne lotta familiare per delimitare i confini d’azione. “Capita che ci si sovrapponga – ammette Testi – ma è anche vero che Cisco propone l’offerta Linksys, soprattutto nei branch offices, che sia il cliente a richiederla o il partner a fare un’offerta congiunta (anche perché si può arrivare a una differenza di prezzo del 70% tra prodotti equivalenti, ndr), e i miei colleghi accettano di buon grado, almeno il business rimane in famiglia”.

Tornando a Linksys One, il target ideale

dell’offerta rappresenta la prossima scommessa di Testi. “Attualmente il business che proviene dai piccoli Internet service provider – afferma il manager – è minimo ma conto di farlo diventare almeno la metà del totale in un paio d’anni”. Si
tratta di un business, veicolato sempre via distributore, dell’ordine di
centinaia, se non migliaia, di pezzi, rivolto non solo ai piccoli service
provider che rivendono Adsl+VoIp ai propri clienti consumer, ma anche a nuove
entità, che Testi definisce genericamente “municipalizzate”.

Si tratta di aziende private create appositamente dagli enti locali per eseguire installazioni di banda larga negli agglomerati urbani in cui Telecom non arriva. Una volta predisposta la rete, che localmente sfrutta il wi-fi, la stessa società è in grado, al contrario del Comune, di rivendere i servizi di connettività. “Questo tipo di realtà è il futuro del nostro business – afferma Testi -, capaci di comprare a volume e di raggiungere facilmente l’utente consumer”.

Ora che la fase di startup di Linksys
Italia

si è conclusa, e che la corporate ha sbloccato un po’ di fondi, è ora di spingere sul business. “Intanto ora ho a disposizione tre risorse commerciali – spiega il manager -, inoltre sto lavorando alla localizzazione in italiano della prima brochure che illustra tutta l’offerta Linksys, magari da veicolare anche a un po’ di It manager, e fornirò ai partner le support guide e i manuali, su Cd, in lingua. Successivamente metterò a punto un’offerta di prodotto specifica per i service provider e lavorerò a partnership esclusive con gli stessi. Dal lato partner, intendo mettere un po’ in ordine l’anagrafica e non escludo di farla crescere includendo anche gli operatori di telefonia”.

Testi sta
concludendo
, inoltre, un accordo con un’azienda leader nella formazione
per erogare corsi sul Voip ai propri partner. Linksys vende a
circa quattrocento operatori “ma forse il 20% compra regolarmente”

e un centinaio è specializzato in Voip. Una cosa che proprio non farà mai Testi è rifornire la Gdo/Gds: “abbiamo fatto un’operazione con Carrefour che non ci ha soddisfatto per niente” mentre l’ultima idea è
quella di spingere i suoi router all’interno di un bundle con un assemblatore
italiano di pc, sapremo presto chi.

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