L’informatizzazione? A Genova inizia dalle elementari

In terra ligure, all’interno di una sperimentazione voluta da Indire-Ansas presso l’Istituto Comprensivo “Baccio da Montelupo”, le tecnologie Microsoft, Intel e Smart Technologies hanno messo in luce tutti i plus collaborativi dell’Ict.

Aumentare l’efficacia della didattica, appassionando gli studenti e fornendo un arricchimento importante sia all’apprendimento che all’insegnamento.

Sono queste le premesse con le quali Microsoft Italia si è ulteriormente impegnata a sostenere l’innovazione nelle scuole di casa nostra promossa da Indire-Ansas, l’Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell’Autonomia Scolastica.

All’interno del progetto di sperimentazione ArdesiaTech condotto presso l’Istituto Comprensivo “Baccio da Montelupo” di Genova, e volto alla creazione di un ambiente di apprendimento dove le tecnologie più sofisticate aiutano i piccoli frequentatori della scuola primaria a imparare in modalità evoluta, non è mancato l’apporto tecnologico anche di Intel Italia e Smart Technologies che, come Microsoft Italia, da anni dedicano un’attenzione particolare al mondo della scuola.

Presentato nel capoluogo ligure, all’interno dell’VIII^ edizione di Abcd 2011, il Salone dell’educazione e dell’orientamento di scena alla Fiera di Genova fino al 18 novembre, una volta completata la sperimentazione in atto, il progetto ha inteso dimostrare come, grazie alle nuove tecnologie, la scuola potrà cambiare nel prossimo futuro.

Almeno all’interno di realtà di eccellenza come quella rappresentata dall’Istituto Comprensivo “Baccio da Montelupo“, che ha all’attivo una notevole esperienza nell’uso delle nuove tecnologie in classi in cui lavora un team di maestre avvezze a praticare una didattica attiva e collaborativa ma pressoché alle prime armi con l’utilizzo del computer.

All’interno di tre di esse, due terze e una quarta elementare, ogni bambino ha ricevuto in dotazione un ClassmatePc (il computer pensato e sviluppato da Intel per essere usato dai bambini), dotato del sistema operativo Windows 7.

Ma non solo.

In ciascuna aula sono state inserite anche una lavagna interattiva Smart Board e un banco interattivo digitale Smart Table per lavorare in gruppo.

Collegati tramite il software per l’apprendimento interattivo denominato Smart Classroom Suite, gli strumenti in classe hanno consentito ai piccoli studenti di scambiare materiali da un computer all’altro, condividere un progetto in gruppo, vedere e modificare il lavoro eseguito direttamente sui propri pc.

Vero e proprio banco di prova per un rapporto corretto e costruttivo anche con i partner tecnologici del settore – che fuoriusciti per l’occasione da una logica puramente promozionale hanno partecipato attivamente alla progettazione del setting da sperimentare integrando i singoli prodotti per dar vita a un modello di classe tecnologica coerente e avanzato -, l’obiettivo di una tale sperimentazione era, infatti, comprendere cosa succede se una classe diventa iper-tecnologica: dove vanno a finire la socialità, l’aiuto reciproco e la collaborazione fra pari con i computer sui banchi.

I risultati, supportati dal coinvolgimento dell’Università di Milano Bicocca e dalla Fondazione Asphi onlus, che si occupa di tecnologie per l’integrazione delle persone disabili, sono stati più che soddisfacenti, mettendo il luce come “in un’ambiente di apprendimento tecnologico non si è più soli o più competitivi ma, al contrario, si collabora e ci si aiuta di più”.

Anche in questo senso, va letta una delle ultime iniziative promosse da Microsoft, che ha da poco rilasciato gratuitamente KitXKids, una soluzione che, scaricabile da Apprendereinrete.it, la community virtuale dedicata ai docenti, è nata per semplificare l’accesso ai programmi Microsoft Office consentendo anche ai più piccoli di apprendere rapidamente l’uso del personal computer e contribuendo in questo modo ad accelerare l’informatizzazione delle scuole.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome