Linee in affitto: gli operatori reclamano presso l’Ue

In una lettera aperta 15 operatori delle tlc chiedono al commissario Mario Monti di insistere presso gli ex-monopolisti perchè creino listini per le linee affittate

Sono 13 gli operatori delle telecomunicazioni i firmatari di una lettera indirizzata al Commissario europeo Mario Monti e al Commissario della European Information Society Erkki Liikanen nella quale si invitano le istituzioni a una maggiore sensibilità rispetto a quello che viene definito il “collo di bottiglia” esistente, che ancora impedirebbe loro di riuscire a offrire servizi Internet o altri servizi a valore aggiunto a prezzi competitivi sul mercato europeo.

Di fatto la lettera arriva sul tavolo dei commissari una settimana prima della data per la quale è attesa la relazione sul livello di implementazione delle linee guida sul processo di liberalizzazione delle telecom, iniziato nel 1998.

I firmatari, tra i quali si trovano aziende quali WorldCom, KpnQWest, Global Crossing, fanno notare che i regolamenti esistenti non sono ancora applicati e “premono” perché la commissione usi la sua autorevolezza per portare gli incumbent a offrire l’accesso alle cosiddette linee affittate, quelle che ad esempio connettono gli Internet Service Provider alle compagnie telefoniche locali, a prezzi e in tempi ragionevoli, sottolineando per altro come attualmente i prezzi per l’accesso locale subiscano in Europa variazioni anche dell’ordine del 300%, con tempi di attivazione che possono raggiungere anche i nove mesi.

Minimizzano i membri dell’European Public Telecommunications Network Operator Association, l’associazione che riunisce la maggior parte degli ex-monopolisti europei, mentre la commissione ha spesso dato voce alle richieste degli aspiranti nuovi attori, anche se da parte sua ben poco può per intervenire sui mercati locali e sulle politiche nazionali.

Contemporaneamente, però, ci sono movimenti che riguardano anche le singole realtà nazionali. In Italia, ad esempio, sono 35 i firmatari di una lettera aperta nella quale viene fatta esplicita richiesta di un listino per le linee affittate, definite nel documento “risorsa essenziale” per l’accesso e la realizzazione di reti idonee alla distribuzione di servizi a larga banda .

La lettera era stata inviata il 27 luglio scorso. Da allora, il Garante per le Comunicazioni ha notificato a Telecom Italia una delibera nella quale si richiedeva la pubblicazione entro il 7 novembre scorso di un listino prezzi all’ingrosso per le linee affittate, richiesta che va ad aggiungersi a quella deliberata ancora nel corso del 2000 e che riguardava la predisposizione di un’offerta Hdsl Flat, contro la quale Telecom avrebbe risposto con un ricorso al Tar.

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