L’incognita prestazioni che pesa su cloud e storage

Uno studio di DataCore Software sui cloud privati e sulla virtualizzazione storage mette in luce come la preoccupazione principale per gli IT manager non sia più rappresentata dai costi ma dai problemi di prestazione.

Al cospetto dell’impatto dello storage sui progetti di virtualizzazione, gli IT manager sono più preoccupati dai problemi di prestazione che dai costi rispetto a un anno fa.
Risulta dalla “2012 State of the Private Cloud Survey” realizzata da DataCore Software, ricerca che lo scorso marzo ha coinvolto 289 amministratori IT di tutto il mondo.

Rispetto al 36% del 2011, il 63% di chi ha risposto considera i downtime del sistema e le ridotte prestazioni applicative come i principali problemi correlati alla virtualizzazione dello storage.
Gli amministratori IT ritengono comunque che la crescita dei costi dello storage sia un problema presente nei progetti di virtualizzazione, ma in generale non lo considerano tra quelli più rilevanti: è il 51% a descrivere i crescenti costi per lo storage come uno dei problemi principali, percentuale in calo rispetto al 66 del 2011.

Anche se rispetto a un anno fa la crescita dei costi per lo storage è considerata meno importante, gli investimenti legati all’archiviazione dei dati continuano a costituire una porzione significativa dei budget di virtualizzazione, con il 44% degli intervistati che sostiene che i costi per lo storage rappresentano più di un quarto del loro budget complessivo per la virtualizzazione.

Molte aziende stanno allocando più risorse per lo storage: il 37% di quelle interpellate sostiene di avere aumentato il budget per lo storage rispetto allo scorso anno, mentre solo il 13% afferma di averlo ridotto.

Il 34% ammette di avere sottostimato l’impatto che la virtualizzazione di server e desktop avrebbe avuto sui costi per lo storage.
Tra chi implementa un cloud privato la cifra scende al 28%.

Per le aziende che hanno adottato la virtualizzazione di server e desktop investire più denaro in storage non riduce i problemi di prestazioni.
Nonostante in media si registri un incremento nei budget di storage, sono aumentate le aziende che nel 2012 segnalano problemi di prestazioni, colli di bottiglia, downtime e continuità operativa riferite ai sistemi di memorizzazione dei dati.

Il 32% ha segnalato che quest’anno l’infrastruttura di storage ha rallentato le prestazioni applicative (nel 2011 era il 2%), mentre un altro 32% ha affermato di avere affrontato downtime causati da problemi legati allo storage (lo scorso anno solo il 9% aveva detto che la virtualizzazione aveva ridotto la disponibilità delle applicazioni) e un 23% ha sostenuto che garantire la continuità operativa è diventato più complicato.

L’80% delle aziende ha affermato di avere virtualizzato oltre un server su due, mentre lo scorso anno erano solamente il 64%. Meno del 5% ha dichiarato di non avere virtualizzato alcun server.
Il 65% ha rivelato di non essere in grado di gestire le proprie risorse di storage in un unico pool logico e un intervistato su due utilizza ancora software di virtualizzazione che non è in grado di controllare dispositivi di storage diversi.
Tra coloro che utilizzano cloud privati, meno di un terzo afferma di non avere iniziato a utilizzare tecnologie per la virtualizzazione dello storage.

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