L’Ict italiana tornerà a crescere solo nel 2011

Dopo un 2009 difficile (-4,5%), per Eito anche il 2010 sarà un anno complicato con un calo dell’1,6%. La flessione più marcata riguarda l’It (-3%),mentre le Tlc perdono lo 0,8%. L’Europa invece quest’anno crescerà dello 0,1%.

Il gap con l’Europa continua. Anche quando le cose andavano bene, l’Ict italiana era comunque dietro a quell’europea e ora che la crisi sta attanagliando le imprese, la situazione non è certo migliorata, anzi.

Alcuni dati dall’ultimo rapporto Eito: nel 2009 l’Ict tricolore è calata del 4,5% (nella Ue del 3,6%); nel 2010 si prevede un calo dell’1,6% (+0,1% nella Ue) e nel 2011 finalmente il segno positivo dell’1,1% (Ue +2,4%), come illustrato nella tabella seguente. Dati certo non incoraggianti e che impongono una riflessione.

 
2009
2010
2011
Italia
Ue
Italia
Ue
Italia
Ue
It -7,2 -5,4 -3,0 +0,2 +1,1 +3,5
Tlc -2,8 -1,9 -0,8 0,0 +0,7 +1,4
Ict -4,5 -3,6 -1,6 +0,1 +0,9 +2,4
Consumer electronic (Ce) -5,1 -7,2 -4,3 -8,3 -17,3 -11,4
Ict+Ce -4,5 -3,9 -1,9 -0,6 -0,7 +1,3

La crescita percentuale dell’Italia rispetto alla media europea (fonte: Eito)

In particolare è l’informatica il vero grande malato. Mentre infatti nella media dei Paesi Europei, l’Ict è più o meno equamente suddivisa fra  It e telecomunicazioni, in Italia le Tlc fanno da sole il 64% del mercato. “Se, per pura ipotesi, fra It e Tlc ci fosse lo stesso rapporto che c’è nel resto d’Europa, l’informatica italiana potrebbe valere 35 miliardi di euro, contro gli attuali 23”, ha affermato Bruno Lamborghini, presidente di Eito.

Il problema viene da lontano, come è stato più volte sostenuto, ed è purtroppo sistemico. “La competitività del Paese – continua Lamborghini – è strettamente correlata all’uso delle tecnologie digitali. Ed è importante non dimenticare che oltre il 50% della crescita di produttività registrata in Europa deriva dagli investimenti in Ict, come ha dichiarato del resto il Commissario europeo per l’Agenda Digitale Neelie Kroes”.

C’è un gap culturale e strutturale con il resto dei Paesi europei tanto che Lamborghini evoca una sorta di Trattato di Maastricht per l’Ict, “perché solo se abbiamo degli obiettivi da rispettare ci muoviamo”.

Il mercato dell’Ict in Italia
Entrando nel dettaglio dei capitoli di spesa, l’informatica tricolore calerà nel 2010 del 3% a quota 22,4 miliardi di euro (dopo che era già scesa del 7,2% nel 2009). Nel 2011 ci si attende il rimbalzo a 22,7 miliardi (+1,1%).

Il mercato del software varrà 14,6 miliardi nel 2010 (-2,5%) per toccare poi i 14,8 nel 2011 (+1,7%). Per l’hardware è buio profondo: -3,8% nel 2010 e -0,2% nel 2011 (per un controvalore di 7,9 miliardi di euro).

Passando alle Tlc, il mercato 2010 varrà 39,9 miliardi di euro (-0,8%) mentre nel 2011 si arriverà a 39,6 (+0,7%).

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