L’Ict entra in azienda con il pivot

E’ la figura individuata dal nuovo Osservatorio del Politecnico di Milano che deve fare da tramite fra vertice e fornitori

31 marzo 2004 Alla lunga lista di osservatori
sfornati dalla school of management del Politecnico di Milano si aggiunge ora
quello sulla “Ict come leva strategica nelle Pmi
italiane”
che si avvale della sponsorizzazione di Intel, Hp e
Microsoft. Entro fine anno arriveranno i primi consistenti dati
dell’osservatorio che per ora anticipa qualche analisi relativa a un ristretto
campione di aziende delle province di Bergamo e Como. L’osservatorio si pone tre
obiettivi: valutare la penetrazione delle Ict nelle Pmi, sensibilizzare le
aziende sulla rilevanza strategica della tecnologia e supportare i vendor nella
definizione di strumenti e modalità di approccio che possono favorire gli
investimenti in tecnologia nelle Pmi.


Al di là delle prime cifre l’osservatorio ha iniziato a delineare una realtà
nella quale non c’è innovazione Ict senza un contesto imprenditoriale
adeguato
. Questo significa che ci deve essere una sensibilità del
vertice con la presenza di un pivot interno che ha la funzione di legare fra il
vertice e i fornitori. Non deve essere per forza una figura tecnica ma una
persona che possieda una certa sensibilità verso la tecnologia e che soprattutto
deve conoscere a fondo il business della società. Il panorama frutto delle prime
aziende esaminate dal Politecnico comprendono le “Belle addormentate”
che non hanno sensibilità verso la tecnologia e la considerano
un male necessario, le aziende che sono già pronte, gli “Incipienti”
che hanno un vertice motivato pronto a spendere ma sono frenate dalla mancanza
di un pivot e da una serie di problemi organizzativi e quelle “a metà del
guado”
che hanno creato la figura del collegamento che deve rispondere al
vertice aziendale.


Dal punto di vista dell’infrastruttura tecnologica Ci sono
le aziende “miopi” che puntano al contenimento della spesa informatica
ma con un’infrastruttura che non è allo stato dell’arte. Poi ci sono quelle
considerate “in cammino” che hanno un’infrastruttura disomogenea con
elevati costi di gestione, le aziende “in fase di consolidamento” con
una dotazione informatica allo stato dell’arte ma che deve essere consolidata e
le aziende “lungimiranti” con un’infrastruttura adeguata e costi sotto
controllo. Tutte le aziende possiedono un elevato numero di fornitori It, una
pratica che contrasta con le opinioni degli analisti che da
tempo ripetono che le aziende vogliono un solo fornitore. Ma in questo per le
aziende sarebbe meglio ascoltare gli analisti.

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