L’esplosione dei tablet fa del client un gioco a cinque

I dati Sirmi relativi al mercato client del terzo trimestre evidenziano la continua crescita del comparto tablet e la ridefinizione degli equilibri tra i player.

Se non ci fossero i tablet, sarebbe un bagno di sangue.
I dati presentati da Sirmi nella giornata di ieri e relativi al mercato client in Italia evidenziano una crescita del 12,1% in unità e dell’11,6% in valore, ascrivibile per lo più proprio al segmento dei tablet.
E per fortuna, per l’appunto, che i tablet ci sono, perché il mercato torna a crescere a doppia cifra sia per unità, sia per valore, in una sorta di riequilibrio di uno scenario altrimenti compromesso.

Complessivamente nei tre mesi chiusi a settembre si sono consegnate quasi 1,5 milioni di macchine (1.499.770 per la precisione), delle quali 647.800 erano tablet, che nel periodo in esame registrano un incremento di volume nell’ordine del 221 per cento.
Tradotti in valore, i 647.800 tablet valgono 263,7 milioni dei 662,2 registrati complessivamente sul mercato.

I netbook sono ormai alla soglia dell’estinzione: nei tre mesi ne sono stati venduti 8.900, di fatto la metà rispetto al pari periodo dell’anno precedente, per un giro d’affari di 1,6 milioni, anche in questo caso praticamente dimezzato.
Registrano cali del 25,6% in unità e del 29,3% in valore i desktop, attestati appena sotto le 245.000 unità, per un giro d’affari complessivo di poco più di 82 milioni di euro.
I notebook, va detto, fanno ancora la parte del leone, grazie soprattutto al segmento professionale che crescono del 25,3% in volumi e del 10,7% in valore, ma la distanza con i tablet è davvero millimetrica: le unità sono 663.600, in calo dell’1,7%, per un fatturato di 332,4 milioni, in calo del 5,3%.
Workstation e thin client valgono qualche manciata di unità, comunque al di sotto dei netbook, con fatturati che nel caso delle workstation toccano i 16,8 milioni di euro e nel caso dei thin client i 500.000 euro.

L’esplosione del fenomeno di tablet non è semplicemente il riflesso di nuove abitudini di acquisto e fruizione da parte degli utenti e delle imprese, ma finisce per ridisegnare in toto gli equilibri tra i player che compongono il mercato.
In questo momento, evidenzia Sirmi nella sua analisi,
Apple e Samsung
si aggiudicano una share complessiva superiore al 42%, lasciando ad Acer, Asus e HP un 38 per cento residuale: l’80% del mercato è al momento in mano a questi 5 player.
E se a questa considerazione si aggiunge il fatto che nei primi 9 mesi dell’anno di tablet ne sono stati venduti 1,336 milioni di unità, è facile immaginare come il fenomeno sia destinato ad acutizzarsi.

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