L’espansione di Veritas punta all’esplorazione di nuovi mercati

Grazie a mirate acquisizioni, come Precise Software Solutions e Jareva Technologies, la società di soluzioni software per lo storage si è aperta all’application performance management e all’area del server provisioning automatizzato. In forte crescita la filiale nazionale.

Grazie a mirate acquisizioni, come Precise Software Solutions e Jareva Technologies, la società di soluzioni software per lo storage si è aperta all’application performance management e all’area del server provisioning automatizzato. In forte crescita la filiale nazionale.

Grazie anche al contributo di mirate acquisizioni, come Precise Software Solutions e Jareva Technologies, la società di soluzioni software per lo storage Veritas ha chiuso un 2003 positivo, con un fatturato mondiale di 1,77 miliardi di dollari, in crescita del 18% sul 2002 e utili per 274 milioni, che si confrontano con i 57 di un anno prima. L’obiettivo per il 2004 è di arrivare a 2 miliardi e a 5 miliardi entro il 2009, per cui sicuramente sono previste in corsa altre significative acquisizioni.


“A livello italiano l’incremento è ancora più eclatante – ci spiega in questa intervista Marco Riboli, country manager Italia e Iberia -. Nell’ultimo esercizio il giro d’affari è aumentato del 56% rispetto a un 2002 che già era cresciuto del 76%. Per policy aziendale non posso rilasciare le cifre, ma devo tuttavia aggiugere che i valori sono significativi e che la filiale italiana sta raggiungendo lo stesso volume d’affari della Francia, che è attiva da dieci anni, mentre l’Italia è aperta dalla fine del ’99. A livello internazionale l’Europa rappresenta circa il 38/40% delle revenue della corporate, e in ordine d’importanza dopo Regno Unito e Germania, vengono quasi a pari merito Francia e Italia”.

Qual è stata la marcia in più che vi ha consentito di raggiungere buoni risultati a livello mondiale e un trend da boom in Italia, dove peraltro il mercato è decisamente sottotono?


“A livello corporate gli avvenimenti più significativi sono stati sicuramente le acquisizioni che ci hanno consentito di aprirci a linee di business diverse rispetto allo storage management, rivolte all’application storage management e alla disponibilità dei server, con OpForce. Il motivo, invece, alla base della crescita esponenziale dell’Italia è stato sicuramente il grosso apporto che ha incominciato a dare la nostra sede di Roma, che, pur essendo stata aperta quasi subito dopo quelle di Torino e di Milano, l’anno scorso è stata notevolmente potenziata in quanto a forza lavoro ed è stata completata con le funzioni commerciale, presale, consulenza e supporto tecnico, per cui al momento la filiale italiana conta complessivamente 55 unità. L’impegno ha subito portato i suoi frutti in quanto la sede di Roma ha concluso importanti accordi con società di telco. E questo risultato è un’ulteriore prova che il mercato apprezza i vantaggi competitivi offerti da Veritas, in quanto consente di realizzare soluzioni di storage indipendenti dalle piattaforme hardware, contrariamente ai diretti competitor, da Emc ad Hp a Ibm.


Infatti, il cliente può scegliere liberamente il proprio hardware ed effettuare già da subito un risparmio, dal momento che con una gara competitiva può acquistare quello che più gli conviene e poi delegare a Veritas, che è cross platform, lo storage dei dati. Come testimoniano diversi progetti di disaster recovery implementati con successo, la robustezza del software Veritas non è messa in discussione, tant’è che il mercato ci attribuisce la leadership nelle quattro aree in cui operiamo che sono quelle del data protection, dello storage e server automation, dell’application availability e dell’application performance management. Inoltre, proprio in momenti di budget ridotti e di estrema attenzione sugli investimenti It, il mercato apprezza il fatto che riusciamo a dare visibilità di un ritorno degli investimenti in tempi brevi. E questo approccio è frutto di continui investimenti in ricerca e sviluppo, per la quale Veritas da tempo spende in media il 18% del fatturato”.

Dopo le acquisizioni di Precise e Jareva nel 2003, all’inizio del 2004 si è aggiunta quella di Ejasent. Visto che già fate molta ricerca internamente, la domanda d’obbligo è: con le acquisizioni mirate più alle quote di mercato o alla tecnologia?


“Per noi le acquisizioni non sono dettate dal desiderio di conquistare quote di mercato ma tecnologia, da integrare alle nostre aree di attività. Come quella di Precise, che va a toccare l’ambito dell’application performance management, o il settore del server provisioning automatizzato con Jareva. La tecnologia di Ejasent, invece, aggiunge un altro tassello importante alla creazione di un’infrastruttura robusta per l’utility computing, dove effettivamente il software, nel bene o nel male, fa la differenza, dal momento che la parte hardware, visti anche i prezzi in continua discesa, non rappresenta un grosso problema. Il software di Veritas, è importante ribadirlo, avendo già un approccio cross platform, non crea colli di bottiglia in nessun ambito”.

Per l’anno in corso quali sono gli obiettivi che vi siete dati?


“Per il 2004 alla filiale italiana è stata richiesta una crescita del 44%, che contiamo di soddisfare perché oltre al rafforzamento della sede di Roma, che si sta muovendo attivamente su telco e anche su Pubblica amministrazione centrale, stiamo valutando di avviare nuovi canali di vendita per la parte di application performance management, per cui stiamo certificando dei partner specifici per questo ambiente, in quanto le tematiche sono diverse da quelle dello storage. Stiamo, infatti, sviluppando un canale di vendita, fatto da nostre persone che supporteranno l’avvio e la crescita del canale. E tanto per dare un dato, nel primo trimestre abbiamo concluso proprio in Italia il più grosso contratto Emea di application performance management. Stiamo, inoltre, puntando con più decisione sull’area consulenza e abbiamo spostato il training center da esterno a interno, a Milano, nella nostra sede di Sesto San Giovanni, dove ospitiamo sia i clienti che i partner, mentre a Roma per ora ci appoggiamo a Ksi, un nostro partner che è strutturato per questo servizio”.

Oggi la posta elettronica rappresenta un problema sempre più difficile da gestire per le aziende. Per entrare nel pratico, come Veritas affronta un progetto su quest’area?


“In sintesi, un progetto di posta elettronica, che ha un’elevata mole di dati da gestire e una certa criticità di contenuti, può essere basato su più Web server, può essere supportato dall’infrastruttura Veritas e messo in alta affidabilità con protezione dei dati remota, per la business continuity e monitorato a seconda degli Sla richiesti. Generalmente la posta elettronica viene divisa in tre macro aree: la più estesa è quella dell’utenza generale, poi abbiamo l’area top, sulla quale vengono utilizzati dei processi di salvataggio di alta affidabilità molto particolari e poi c’è l’area dello storage dei dati poco movimentati, che una volta rimaneva sempre sul server a occupare spazio, generando problemi di performance, mentre adesso con specifiche soluzioni Veritas può essere allocata in altre parti e se necessario facilmente recuperata”.

E il problema del salvataggio dei dati, che le aziende vogliono effettuare in tempi sempre più ridotti, come lo risolvete?


“L’utility computing di per sè porterà notevoli vantaggi anche alla tematica backup, permettendo parallelismi che opportunamente gestiti ridurranno di parecchio i tempi oggi necessari per il salvataggio dei dati. Veritas con il connubbio Storage Foundation-Netbackup è ancora una volta, in grado di creare dei punti di consistenza dai quali ripartire in caso di perdita dei dati. Tale opzione, che è possibile attivare ad applicazione attiva, consente di ridurre moltissimo la finestra tra un backup e l’altro. È interessante sapere che circa l’80% dei sistemi enterprise è già dotato di Veritas Storage Foundation in quanto elemento determinante per l’affidabilità e le performance dei dati da gestire: è come dire che un’automobile dotata di un motore potente ne può migliorare l’utilizzo sfruttando delle gomme ad alte prestazioni. Allo stesso modo il sistema che installerà Netbackup potrà sfruttare a pieno le funzionalità della Storage Foundation rivalutando l’investimento e migliorando i costi di esercizio”.

Dal vostro punto di vista qual è la valenza del recente accordo siglato con Bea Systems?


“L’alleanza con Bea permette a Veritas di lavorare anche nella parte di migrazione delle applicazioni legacy verso il Web. A Bea mancava l’infrastruttura, mancava l’alta affidabilità, mancava uno strumento di application performance management e quindi nelle varie aree dove WebLogic, il prodotto di punta di Bea, va a integrarsi per fare il porting delle applicazioni, l’infrastruttura per gestirla viene offerta da Veritas. In base all’accordo, inoltre, forniremo in modo congiunto package integrati e svolgeremo una serie di attività per lo sviluppo di nuove soluzioni, oltre a iniziative di vendita e di marketing”.

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