Le vere priorità per le Pmi

Il bilancio delle attività svolte nel 2011 dal Vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani, responsabile per l’Industria e l’imprenditoria, per tornare con profitto all’economia reale.

Antonio Tajani, Vicepresidente e
Commissario europeo per l’Industria e l’imprenditoria, ha presentato il
bilancio delle attività svolte nel 2011 a sostegno della competitività
dell’industria europea.

L’imperativo è stato quello di tornare all’economia
reale
, rimettendo al centro dell’agenda politica l’industria e le Pmi, vero
motore della crescita e dell’occupazione.

Allo scopo nel corso del 2011 l’attività di
Tajani si è concentrata sull’implementazione della politica industriale
che, in particolar modo per quanto riguarda le Pmi, oggi trova conferma
e pieno sostegno nelle priorità espresse dai leader Ue.

Il semestre europeo, inoltre, ha riconosciuto la
centralità del pilastro microeconomico, per il quale Tajani si è
adoperato. La Commissione sta già agendo in tal senso, promuovendo uno Stato
sociale più sostenibile, eliminando le inefficienze e l’eccessiva burocrazia
che grava sulle imprese.

Risorse per le priorità e l’innovazione

L’obiettivo è liberare risorse preziose da
destinare alle vere priorità: ricerca applicata, innovazione nelle tecnologie
chiave abilitanti (Kets), green economy, coinvolgendo l’intera catena del
valore.

Per questo con Orizzonte 2020 la
Commissione europea ha allocato 80 miliardi di euro alla ricerca
applicata e all’innovazione industriale e con il nuovo programma Cosme ha
proposto di raddoppiare i fondi per la competitività delle Pmi.

I progetti Gmes e Galileo faranno
da ulteriore traino all’innovazione. Si stima che Galileo, grazie ai servizi
derivanti dalle sue applicazioni, avrà ricadute sull’economia europea stimate
in 90 miliardi di euro.

Standard e credito

Una forte spinta innovativa risiede, inoltre,
nella politica di standardizzazione di cui, a giugno, Tajani ha presentato
l’aggiornamento del relativo sistema europeo.

Oltre ad aprire l’accesso a nuovi mercati, una
solida politica della standardizzazione produce un forte stimolo per
l’innovazione, con vantaggi per i consumatori e un uso più efficiente delle
risorse.

Si è lavorato inoltre per migliorare le
condizioni di credito per le imprese: conditio sine qua non per una nuova
politica industriale basata sull’innovazione.

La Commissione ha inoltre promosso un Forum sull’accesso
al credito
delle Pmi, nell’intento di migliorare l’accesso ai capitali, e
ha presentato un apposito piano d’azione che prevede un passaporto europeo per
i venture capital.

Sullo stesso fronte Tajani ha scritto a tutti i
ministri europei dell’industria, invitandoli ad accelerare la trasposizione
della Direttiva sui ritardi di pagamento.

A cosa punta lo Small business act

Migliorare il contesto imprenditoriale per le Pmi
rappresenta una priorità assoluta. Una prima risposta è l’aggiornamento dello Small
buisness act
che è stato presentato a febbraio 2011, seguito, a novembre,
dalla prima strategia europea per l’internazionalizzazione delle Pmi.

Il turismo è un settore strategico su cui
scommettere maggiormente per il rilancio di crescita e occupazione. Questo
comparto ha resistito meglio di altri alla crisi, continuando ad assicurare
posti di lavoro, in particolar modo per i giovani. Il processo
d’implementazione di questa nuova politica europea è già in fase avanzata e,
entro la fine di quest’anno, verrà presentata una proposta legislativa per il
Marchio Europeo di Qualità (Etq).

Tajani ha ribadito l’impegno a guidare e
accelerare la transizione verso una terza rivoluzione industriale, di
cui l’Europa deve essere protagonista. L’Europa deve tornare a crescere e a
creare buona occupazione. Per far ciò deve vincere la sfida globale dotandosi
di un comparto manifatturiero competitivo, innovativo e sostenibile,
valorizzando il know-how e l’elevata qualità delle nostre produzioni.

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