Le vendite online piacciono meno agli italiani

In controtendenza rispetto al resto d’Europa, l’analisi di GfK Retail and Technology Italia mostra un Paese dove Internet va bene per comprare Lcd, reflex e smartphone, ma non netbook e notebook.

In Italia, l’osservatorio sulle vendite online condotto da GfK Retail and Technology si basa su un database costituito da un campione di 6.800 punti vendita che, nel corso del 2009, hanno registrato oltre 150 milioni di atti di acquisto di cui, oltre 4 milioni, sono avvenuti attraverso il canale Internet.

Calati nel mercato della tecnologia di consumo, i dati raccolti dalla società che si occupa della rilevazione continua e sistematica
delle vendite di beni di consumo durevoli utilizzando la metodologia
del panel (e che sono stati presentati nel corso del IV Forum sulle Internet Sales condotto in collaborazione con Andec, l’Associazione Nazionale Importatori e Produttori Elettronica Civile), mostrano i risultati di un anno fortemente toccato dalla crisi.

Concentrandosi sui numeri relativi al nostro Paese, Antonio Besana, direttore commerciale di GfK Retail and Technology Italia, ha per prima cosa ricordato che lo sviluppo del canale Internet è fortemente condizionato dalla diffusione dei collegamenti online e che da noi, il 3% di popolazione collegata in Rete nel 2000, ha oggi superato quota 52%.

Ma mentre i risultati totali raccolti in merito all’andamento degli 11 Paesi europei rilevati dalla società di analisi il canale online è cresciuto del 9,6% rispetto al 2008 «supportato da un incremento delle vendite verificatesi in tutti i settori analizzati, e che vanno dai piccoli elettrodomestici (+27%), dalla telefonia (+25%), dai grandi elettrodomestici (+11%) e dall’It (+10%)», in Italia si è invece registrata una flessione.

Analizzato nel suo insieme, nel 2009, il business dei Technical consumer equipment composto dai quattro comparti elettronica di consumo, telefonia, informatica e fotografia, nel Bel Paese ha sviluppato un giro d’affari di circa 11,5 miliardi di euro, in flessione dell’1,1% rispetto all’esercizio precedente.

A preoccupare GfK, però, non è tanto questo dato, quanto la constatazione di un fenomeno in assoluta controtendenza secondo il quale, solo una percentuale vicina al 6% dell’intero fatturato sarebbe stata generata attraverso vendite online.

«Rispetto ai 693 milioni di euro realizzati nel 2008 – nota Alessandro Bardi, group account manager Ce/Ph/Tlc di GfK Retail and Technology Italia – i 664 milioni riportati nel 2009 segnano un decremento del 4,5% in netto peggioramento rispetto al +5,5% registrato nei dodici mesi precedenti e del +40,2% segnato nel 2007, quando si è verificato un vero e proprio boom nelle vendite di Technical consumer equipment attraverso il Web».

La buona notizia, però, c’è ed è che il fenomeno di flessione delle vendite online di Technical consumer equipment è “limitata” ai dodici mesi compresi fra settembre 2008 e ottobre 2009, «tanto che gli ultimi tre mesi dello scorso anno hanno già riportato un trend di crescita positivo non solo per il canale online, ma per l’intero mercato che, è tornato a crescere del 5,5% rispetto all’ultimo trimestre del 2008» è il commento dell’analista di GfK.

Osservata ancora più da vicino, poi, la riduzione del business del canale online non ha toccato tutti i comparti del Technical consumer equipment, tanto che il canale Internet dell’elettronica di consumo è cresciuto del 16,8% a fronte di un ben più timido 3,3% riportato dai canali di vendita tradizionali.

E se la situazione appena descritta si ripropone nel canale della fotografia «dove le vendite attraverso il canale Internet sono cresciute quasi del 9%, rispetto a un canale tradizionale che, in forte difficoltà, ha perso quasi il 12% del fatturato rispetto al 2008», nell’informatica la situazione è diametralmente opposta. «Qui il canale online ha perso quasi il 20% del fatturato a fronte di un canale tradizionale sostanzialmente in linea con i risultati riportati nel 2008» è il commento di Bardi.
 
Nella telefonia, infine, il fatturato è calato sia nel canale tradizionale, che in quello online con un contributo negativo alla crescita dato dai dispositivi cellulari, che hanno perso quasi 33 punti percentuali, solo in piccola parte recuperati dai risultati riportati dalla vendita degli smartphone.

In conseguenza a quanto detto, si sono completamente sovvertiti i rapporti di forza fra la vendita online di prodotti informatici e quelli afferenti all’elettronica di consumo che, nel 2009, hanno preso il sopravvento, mentre la telefona continua ad avere un ruolo residuale all’interno del business che passa da Internet.

«In aggiunta – sottolinea Bardi – elettronica di consumo e informatica stanno muovendo in due direzioni diametralmente opposte». Per quanto concerne la prima, a spingere la crescita sono prodotti come monitor Lcd, televisori al plasma, lettori Blu-Ray e set of box chiaramente “drogati” dal fenomeno dello switch off imposto nel nostro Paese (per il momento in alcune parti del Piemonte, nel Lazio e in Campania) e da quello che si usa definire, il fascino dell’home cinema experience.

A trascinare nel segno meno le vendite nel comparto dell’informatica che passano attraverso il canale Internet sono, invece, stati i netbook «prodotti semplificati rispetto ai notebook e con un posizionamento di prezzo particolarmente basso che li rende particolarmente adatti alla vendita attraverso il canale tradizionale composto principalmente da Grande distribuzione e Telecom specialist, cresciuti rispettivamente del 420% e di quasi il 600%. Come se non bastasse – prosegue Bardi – il prezzo dei netbook sul canale Internet è sostanzialmente allineato a quello applicato al canale tradizionale».

Non è andata meglio per i notebook visto che sul Web, nel 2009, si sono venduti modelli meno recenti e, per giunta a un prezzo assolutamente simile, rispetto a quelli commercializzati attraverso il canale tradizionale. «Un trend – conclude Bardi – diametralmente opposto rispetto a quanto osservato per tipologie di prodotto come i già citati Tv Lcd, schermi al plasma, macchine fotografiche reflex o smartphone, dove esistono differenze di prezzo tali da giustificare quanto meno una capatina sul canale online prima di effettuare il proprio acquisto».

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