Le tecnologie digitali interessano solo a un’azienda su tre

La maggior parte delle società di classe enterprise non sfrutta ancora il potenziale delle tecnologie digitali per trasformare e migliorare la propria attività. Lo rivela uno studio di Capgemini.

Uno studio realizzato da Capgemini Consulting in collaborazione con il Mit Center for Digital Business, ha analizzato il modo in cui le società di tutto il mondo stanno gestendo e applicando la trasformazione digitale.

Lo studio “Digital Transformation: A Roadmap for Billion-Dollar Organizations” ha ha rivelato che solamente un terzo delle grandi società mondiali sta adottando un programma efficace per la trasformazione digitale a livello globale.

Nonostante l’influenza della tecnologia digitale, finalizzata a una maggiore produttività ed efficienza, a un miglioramento della customer experience e del modo in cui le persone interagiscono e collaborano, la maggior parte delle società non sfrutta ancora il suo potenziale trasformativo.

Lo studio, basato su 157 interviste a senior executive (Ceo, Coo, Cio) di società globali operanti in 15 paesi, in vari settori (settore pubblico, farmaceutico, trasporti, manifatturiero, retail, energia e utility, servizi finanziari e telecomunicazioni, media e intrattenimento) e con un fatturato annuo superiore a 1 miliardo di dollari, ha sottolineato il ritmo altalenante con cui sta avvenendo la trasformazione digitale e i diversi livelli di successo raggiunti.

Il cosa e il come della maturità

La ricerca ha valutato la maturità delle aziende in termini di trasformazione digitale, partendo dal presupposto che la maturità si compone di due dimensioni: il cosa e il come.
Il cosa è costituito dagli elementi specifici implementati dall’organizzazione ai fini di una trasformazione digitale, compresi investimenti nella customer experience, nei processi operativi e nella responsabilizzazione dei lavoratori.
Il come è il modo in cui le organizzazioni guidano la trasformazione attraverso project governance, coinvolgimento della forza lavoro e meccanismi di misurazione.

Secondo George Westerman del Mit, questi due elementi sono alla base dell’alchimia della trasformazione digitale: solamente le aziende che hanno sviluppato entrambe le dimensioni possono guidare una trasformazione digitale efficace che apporta un valore significativo al business.

I quattro livelli del maturity model digitale

Lo studio mette in evidenza un maturity model digitale in cui le aziende possono essere posizionate su quattro livelli.

Digital beginner: società che stanno facendo poco in termini di competenze digitali avanzate, sebbene dispongano di competenze digitali più tradizionali come internet, e-mail o Erp. Le società potrebbero ritrovarsi in questa categoria per scelta, anche se in realtà molte non sono a conoscenza delle possibilità offerte dalle nuove tecnologie digitali.

Digital conservative: società che comprendono la necessità di una forte visione unificante e di una governance, di attività interne di partecipazione per una gestione oculata degli investimenti. Sanno quali dovrebbero essere i loro obiettivi e come dovrebbero gestire le sfide digitali, ma non sempre riescono ad avere slancio organizzativo.

Digital fashionistas: società che hanno adottato strumenti digitali, ma solo alcuni di questi possono creare valore. Sono motivate ad attuare un cambiamento verso il digitale, ma la loro strategia per la trasformazione non si basa su una reale conoscenza dei processi da seguire.

Digital leader o Digirati: società che sanno come ricavare valore dalla trasformazione digitale. Coniugano una forte visione condivisa in termini di trasformazione, governance e impegno con investimenti sufficienti in nuove opportunità. Hanno sviluppato una cultura digitale che può prevedere ulteriori cambiamenti e hanno la capacità di implementarli in modo saggio per ottenere un vantaggio competitivo.

It consumerization dove?
Per Andrew McAfee del Mit, nonostante l’entusiasmo suscitato dalle nuove tecnologie, come i social media o il mobile, la maggior parte delle società deve fare ancora molta strada verso la trasformazione digitale.
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ndipendentemente dal fatto che si utilizzino tecnologie innovative o tradizionali, la chiave per la trasformazione digitale consiste nel cambiare il modo in cui opera la società. Si tratta quindi di una sfida a livello di gestione, persone e tecnologia.

Fattori esterni al cambiamento
Lo studio ha evidenziato i fattori esterni che contribuiscono a guidare la trasformazione digitale: a guidare il cambiamento sono soprattutto le pressioni esercitate dai concorrenti (72%) e dai clienti (70%), dal momento che le società cercano di trovare nuove strategie per assicurarsi un vantaggio competitivo e soddisfare le mutevoli aspettative dei clienti.
Lo studio ha portato alla luce anche i principali fattori interni che ostacolano la trasformazione digitale: mancanza di competenze (77%), problemi culturali (55%), It inefficace (50%).

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