Le tecnologie di rete arricchiscono lo storage

L’integrazione del protocollo Ip e delle tecnologie ottiche ampliano le possibilita di gestione delle San, sia in termini di potenza che di distanza. Qualche novita, su questo fronte, arriva da Sun e Compaq.

La nuova frontiera dello storage e, in particolare delle San, sembra
essere quella dell’integrazione con tecnologie provenienti
direttamente dal mondo del networking. Ne è una testimonianza il
salto atteso verso la connessione fra San e reti enterprise
attraverso il protocollo Ip, che dovrebbe far parte dei prossimi
annunci
x-link
di Sun; 009; A; 02-06-2000
x-fine-link
. Lo storage over Ip (SoIp) presenta qualche vantaggio rispetto alla
tecnologia Fibre Channel oggi comunemente usata. Soprartutto, fa sì
che i dati possano essere memorizzati ovunque e così dovrebbe essere
anche per l’accesso, oggi limitato a distanze non superiori ai 100
chilometri.. Naturalmente, anche l’integrazione nelle reti d’impresa
dovrebbe risultare semplificata. Non mancano, per converso, anche
alcuni limiti. Le reti Fibre Channel, in particolare, possono
trasportare "blocchi" di dati da server a dispositivi di storage,
mentre le reti Ip hanno un approccio a "pacchetti", per cui i dati
vengono spezzati prima della trasmissione e riassemblati a
destinazione. Per il passaggio di blocchi di dati su reti Ip (e
conseguente trasmissione/ricezione ordinata) occorrerà attendere
perlomeno ancora qualche mese. Al di là di Sun, qualche società
specializzata sta lavorando su questo fronte. é il caso della
californiana Nishan, che sta per iniziare la fase di beta testing
della propria tecnologia SoIp, a quanto pare in grado di spostare
blocchi di dati su Ip in ordine. Secondo gli osservatori, peraltro,
non occorre attendersi passaggi epocali in tempi troppo rapidi, per
cui è ipotizzabile una coesistenza fra Fibre Channel e Ip per almeno
un quinquennio.
Altra area di sperimentazione è quella che coinvolge l’integrazione
delle San con le reti metropolitane (Man) su tecnologia ottica.
Questo "matrimonio" dovrebbe servire soprattutto per ridurre i costi
delle San, oltre che per aumentarne la gittata e consentire che
strutture ad alta densità possano essere collegate su un unico link.
La distanza massima di connessione può essere portata, via Man, a 120
chilometri, ma a ciò si aggiunge il fatto che la maggior ampiezza di
banda offerta dai supporti ottici garantisce una più alta
disponibilità e l’integrazione di vari servizi a bassa velocità su
un’unica lunghezza d’onda.
Anche qui si stanno muovendo specialisti di "frontiera", come
Alidian, con schede per i propri prodotti ottici, oppure Inrange.
I big del settore si muovono al momento lungo binari più "certi", ma
non per questo meno innovativi. Compaq, per esempio, ha appena
presentato prodotti che consentono di separare le San in Fibre
Channel da classico storage legacy Scsi. Le novità si indirizzano
alle piccole e medie aziende, che intendono memorizzare applicazioni
critiche senza dover ricorrere a sistemi grandi e costosi.
Modular Array 6000, in particolare, è un prodotto storage Fibre
Channel, che può lavorare in ambienti eterogenei di server e può
essere upgradato a serie superiori. L’Enclosure 4300, invece,
supporta fibo a 14 unità in uno spazio rack di poco più di 20
centimetri. Infine, Compaq ha nnunciato anche la libreria single o
dual drive Ssl 2020 Ait e il Tape Array Ta 1000, dispositivo di back
up da 1 Tb.

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