Le scadenze per i bandi per l’e-commerce

L’obiettivo è di aumentare la visibilità e la presenza in rete delle aziende italiane

Il 14 luglio prossimo è il primo giorno utile per presentare online al sito
www.mcc.it le domande per i finanziamenti relativi ai due bandi E-commerce e
Quick Response previsti dalla Legge 388/2000. Si tratta di fatto di una
riedizione del decreto deciso dalla finanziaria del 2000 per lo sviluppo
tecnologico e telematico delle imprese, e che attinge ai fondi rimasti dalla
seconda edizione del bando nel 2003, per un ammontare di 68 milioni di euro, ed
è gestito da Mediocredito Centrale.



E anche se i termini stringono,
l’occasione è da cogliere al volo: l’obiettivo è quello di aumentare la
visibilità e la presenza in rete delle aziende italiane, non tanto per
raggiungere nuovi target di utenti finali quanto per essere presenti nella
filiera produttiva delle medio-grandi imprese e ottenere così nuove commesse.
Ecco perché si parla di e-business, e non tanto di e-commerce: l’obiettivo dei
due bandi è finanziare progetti tesi alla realizzazione e/o allo sviluppo di
transazioni per via elettronica, come lo scambio di informazioni commerciali e
servizi, e non necessariamente a implementare un canale di vendita online di
prodotti: scambio e acquisizione automatica di informazioni, velocizzazione dei
flussi logistici e sviluppo di sistemi di monitoraggio delle fasi di produzione
integrano tutti la fattispecie dei progetti ammissibili.


Il bando E-commerce è rivolto a tutte le Pmi

, con l’esclusione di quelle dell’ agroalimentare e dei trasporti, mentre Quick-Response è riservato alle Pmi del tessile, abbigliamento e calzaturiero.
La domanda prevede diversi tipi di
soggetti promotori e di relative percentuali di finanziamento per ciascuna delle
parti: il 45% dei costi sostenuti per consorzi di almeno 5 pmi, il 40% per le
pmi facenti parti di associazioni temporanee per un minimo di 14 imprese, e il
35% per le imprese singole. I progetti devono prevedere un minimo di spesa pari
a 30 mila euro, e un tetto massimo di 100 mila, così distribuita: costi per il
software necessario alla realizzazione, costi per consulenze per sviluppo e
personalizzazione applicazioni, consulenze per il marketing fino al 15% del
totale, sviluppo manutenzione e aggiornamento per il 10%. Caso particolare la
voce hardware, a cui il testo originale del bando riservava solo un 5% della
spesa complessiva, ora aumentata al 30% da un’aggiunta ad hoc. Soggetto
promotore, società partecipanti e descrizione del progetto con previsione di
costi compresa devono far parte della domanda, che è valida anche per progetti
già avviati, ma per i quali saranno calcolate solo le spese effettuate dopo il
15 maggio 2006, giorno di pubblicazione del bando. Le agevolazioni consistono
per il bando E-commerce in un bonus fiscale a compensazione delle imposte
aziendali, e in un contributo a fondo perduto per il Quick-Response, metà del
quale dovrà però essere restituito dall’impresa nell’arco di 10 anni, al tasso
dello 0,5%. La sezione Tecnologie Digitali del Fondo di garanzia per le Pmi
consente inoltre di fare richiesta di finanziamento per l’intero ammontare dei
progetti presentati: tale garanzia pubblica, che funziona come un ‘confidi’, può
essere prenotata congiuntamente all’invio online della domanda di
agevolazione.


Per finire, queste sono le
tempistiche

: dal 26 giugno saranno disponibili sul sito di Mediocredito Centrale i moduli per la compilazione della domanda, che è meglio presentare subito via web all’apertura il 14 luglio. Le domande saranno sottoposte a un processo formale di valutazione automatica e cronologica. Entro tre giorni lavorativi dalla ricezione della risposta la modulistica deve essere rinviata a Mcc controfirmata dal promotore e dai partecipanti (è consigliabile preparare le opportune procure per non perdere tempo). Dopo 60 giorni viene emanato il decreto di prenotazione delle risorse, o di rigetto della domanda. Si ha quindi un tempo massimo di 14 mesi per realizzare il progetto, al termine dei quali entro due mesi tassativi va presentata la domanda di fruizione delle risorse insieme a una relazione finale che mostri la coerenza col progetto iniziale.
Assintel e Aice offrono già fin d’ora consulenza gratuita e
personalizzata ai propri associati che fossero interessati ai bandi.

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