Le ricette per un Wi-fi di successo

Quattro esempi, nel pubblico e nel privato, di un’implementazione di una rete wireless per velocizzare il business, ma anche per eliminare il digital divide

Abbiamo chiesto ad alcuni operatori di raccontarci un’esperienza significativa nell’implementazione di una rete Wi-fi. Si scoprono progetti particolari che indicano una certa capacità di innovazione da parte di aziende e Comuni. Emerge anche che il costo dei progetti Wi-fi è generalmente limitato, tanto da preferirli a nuove implementazioni basate su reti tradizionali.

Dal VoIp al Wi-fi
Occasione: nuova sede di una azienda di trasporti da 100 dipendenti, estensione della rete VoIp esistente.

Occorrente: una decina di access point Cisco, altrettanti telefoni cordless Ip e wireless unifi cati di Cisco (mod. 7920), software SoftPhone di Cisco quanto basta.

Preparazione: installare un paio di access point in ogni piano dello stabile che si sovrappongano «per evitare saturazioni – ci spiega Ennio Noventa, presidente di Eurosystem». Ogni access point garantisce l’accesso anche a una trentina di utenti contemporanei che consultano la casella di posta o navigano. «Ma se banda è occupata da traffico voce – prosegue Noventa – allora il numero di utenti contemporanei scende a 6/8».

Tempi: «Rapidi per l’implementazione – spiega Noventa –, l’importante è aver fatto un’analisi precisa sul campo delle eventuali interferenze».

Costi: variabili intorno ai 10mila euro.

Il Wi-fi in palmo di mano
Occasione: rilevazione precisa dell’avanzamento della produzione in un colorificio, centro produttivo con una decina di responsabili delle varie fasi.

Occorrente: una decina di palmari Hp con Windows Pocket Pc Edition Wi-fi ready, eventualmente rugged, con display ampio (4 pollici) e modalità landscape, 6 access point, un modulo software proprietario Web based per l’immissione delle informazioni e integrato nell’Erp preesistente.

Preparazione: collegare i palmari al server centrale mediante gli access point. Verifi care il flusso delle informazioni inserite dai dipendenti in tempo reale a ogni controllo. «In questo modo – spiega Noventa – il controllo successivo conosce istantaneamente lo stato e le criticità della lavorazione precedente. Senza il Wi-fi questo controllo sarebbe manuale e richiederebbe l’immissione immediata dei dati prima della chiusura del ciclo di produzione. I dati, tipicamente in quantità limitata, fl uiscono attraverso gli access point al server centrale e il modulo software si occupa anche di integrarli automaticamente nell’Erp».

Tempi: «Rapidi per l’implementazione – conclude Noventa –, ma, in questo caso, è fondamentale l’analisi sul campo delle eventuali interferenze perché ciò è soggettivo, dipende dai singoli macchinari».

Costi: variabili intorno ai 20mila euro.

“Ponti” in Comune
Occasione: migliorare le capacità di connessione a uso interno di un comune. Costruzione di ponti, radio e ottici, per il collegamento di stabili separati soprattutto a 5 GHz, vista la maggiore disponibilità di canali.

Occorrente: un bridge Alvarion, per esempio, con caratteristiche consone al traffi co e alla distanza tra i siti. «L’autorizzazione ministeriale richiesta dal Dm 314 – spiega Andrea Toldo, system engineer di Reti – che permette di costruire impianti di Tlc di ogni tipo, di collegarsi direttamente alla rete telefonica e, anche di realizzare dorsali in fi bra ottica, anche per privati. I requisiti sono notevoli e la certifi cazione è rinnovabile dopo un certo periodo previo accertamento del Ministero». Per soddisfare i bandi di gara della Pal, inoltre, occorre l’iscrizione all’albo dei fornitori e la conoscenza delle leggi.

Preparazione: tanto tempo si impegna a illustrare al committente la giusta soluzione e le problematiche di legge. Verificare sul campo le distanze e le interferenze, fare adeguati test.

Tempi: se la preparazione è corretta, l’implementazione è immediata.

Costi: meno di 5mila euro.

Se il Comune cerca il Web
Occasione: collegare al Web un piccolo comune. Su 8mila comuni italiani, 7mila sono sotto i 5mila abitanti. «Queste realtà – spiega Sergio Levrino, direttore generale di Wi-fi Company – sono escluse dagli investimenti in infrastrutture di rete. La larga banda spesso è sfruttata per servizi generali di videosorveglianza e per il monitoraggio delle calamità naturali».

Occorrente: ripetitori di segnale punto a punto dalla centralina Dsl disponibile più vicina, un access point, una decina di antenne direzionali. «Prediligiamo i prodotti di Motorola, ma anche di Alvarion e Zyxel – afferma Levrino».

Preparazione: «Il progetto è sempre personalizzato. Si costruisce il collegamento dal sito alla centralina attraverso ripetizioni del segnale punto a punto – spiega Levrino -. Si installano le antenne nel punto più alto e si orientano a 360°in modo da coprire un campo di 1/1,5 km». Si installano eventuali antenne per garantire la continuità del segnale.

Tempi: quelli necessari a una corretta progettazione delle installazioni in base alla conformazione del territorio e delle abitazioni. L’implementazione vera e propria si risolve in alcuni giorni.

Costi: alcune decine di migliaia di euro per il committente. Decisamente inferiori a quelli per una rete Dsl o in fi bra ottica. I cittadini possono accendere un contratto di fornitura del servizio con l’operatore, se è un Isp. La legge non prevede che il Comune possa erogare il servizio direttamente.

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