Le prospettive del mobile computing

Nuovi standard wireless e la diffusione di handheld e appliance varie pongono le basi per una nuova interpretazione dell’operatività aziendale. Il mobile computing si sta rivelando lo strumento essenziale nella riorganizzazione aziendale. Lo scopo: app

Nuovi standard wireless e la diffusione di handheld e appliance varie pongono le basi per una nuova interpretazione dell’operatività aziendale.
Il mobile computing si sta rivelando lo strumento essenziale nella riorganizzazione aziendale. Lo scopo: appiattire l’organizzazione e renderla più rispondente a tempi di scelta brevi e immediati. Un ruolo primario lo stanno avendo, in questa evoluzione, il telefonino da una parte e il computer portatile dall’altra, quest’ultimo é un apparato che rappresenta ormai un obbligo in un mondo dove la mobilità è essenziale ai fini produttivi.
Ma cosa ha fatto assumere al portatile un ruolo che sino a poco tempo fa non aveva? Essenzialmente il fatto che l’evoluzione tecnologica ha portato alla realizzazione di processori a basso consumo, alla disponibilità di schermi di dimensioni analoghe ai classici CRT e a performance sostanzialmente simili a quelle di un desktop. Specialmente quest’ultimo aspetto è alla base dell’ampia diffusione che stanno avendo nelle aziende, grazie anche al fatto della detraibilità dell’Iva, rispetto al mondo consumer, e alla possibilità di un ammortamento accelerato dell’investimento. Importanti sono anche le evoluzioni tecnologiche come quella di recente annunciata da Intel con il nome di SpeedStep e fatta propria da produttori come Nec, Compaq, Siemens, Ibm e HP, che permette al portatile di operare in una modalità a basso consumo quando è sconnesso dall’alimentazione e la velocità non è un requisito specifico dell’applicazione attivata.
Ovviamente la sola evoluzione del portatile non giustificherebbe il tutto. Il supporto della mobilità si basa infatti su aspetti di base come Internet, il concetto in via di diffusione riferito come “mobile companion” (che replica un sotto insieme delle funzioni del pc come avviene quando, per esempio, un telefono GSM riceve eventi critici e interagisce con il computer).
Un ruolo primario sono poi le iniziative di standard per l’integrazione di dispositivi. Una di queste è quella denominata Bluetooth, che si aggiunge al WAP nella corsa al wireless communication.
Il quadro che si delinea quindi vede, nel medio termine: una evoluzione verso l’UMTS, per la telefonia cellulare; WAP come strumento di integrazione con applicazioni Internet ad alta velocità; Bluetooth per applicazioni wireless su scala geografica ridotta da alcuni metri a poche decine.

Posizionamento degli standard


Nell’approccio al mobile, per un suo utilizzo in azienda, va considerato che, già ora, il numero degli utilizzatori della telefonia cellulare supera di più del doppio gli utilizzatori di Internet. Poiché a questi vanno aggiunti quelli che utilizzano dispositivi palmari, che si prevede a breve integrati sempre più col telefono cellulare, appare evidente perché gli sforzi delle aziende produttrici vadano nella direzione di definire modelli di lavoro e standard, che permettano l’interazione di quelle che saranno le componenti di base per il lavoratore mobile dell’azienda degli anni Duemila.
L’esigenza di integrare e rendere interoperabili i diversi dispositivi, che abbiamo nella ventiquattrore o sulla scrivania, deriva poi anche dagli sviluppi che stanno avendo le reti geografiche, reti che stanno allontanandosi dal modello classico, che vedeva separata la componente voce e quella dati. Queste stanno per approdare a una piattaforma integrata di tipo a pacchetto che tratterà sia voce che dati, più che presumibilmente su protocollo IP.
In questo scenario evolutivo di medio termine, che dovrebbe essere già in via di avanzata realizzazione quando entreranno in esercizio riorganizzazioni aziendali pensate nel corso di quest’anno, il punto focale nell’interazione utilizzatore-applicazioni appare essere costituito da una rete di dispositivi interconnettibili o interconnessi reciprocamente, che presenteranno come denominatore comune il fatto di potersi collegare a Internet, di ricevervi dei content in formato adatto allo specifico dispositivo e di poter essere sincronizzati tra loro. Chi già utilizza dispositivi palmari come il Pilot ha un esempio concreto di sincronizzazione e tale esempio sarà completo quando sarà possibile usare il Palm per connessioni WAP ad applicazioni Internet.

Bluetooth e WAP: integrazione e mobilità


Due sono gli standard che per ciò che riguarda l’interazione e la mobilità sono da tenere in considerazione, il Bluetooth e il WAP. Del secondo abbiamo già trattato abbondantemente. Vediamo, quindi, le prospettive che si hanno in azienda da una diffusione del primo.
Come accennato, uno dei problemi principali che si stanno affrontando, in un quadro di trasformazione in commmodities di diversi apparati mobili, è quello della sincronizzazione. Tale problema è già emerso in azienda relativamente alle diverse directory, e si sta cercando di risolverlo con super directory che permettano di sincronizzarne le modifiche delle entry.
Proprio a tale aspetto vuole rispondere questo standard e, in particolare, vuole rispondervi in modo congruo con la mobilità e cioè in modalità wireless.
La definizione di Bluetooth ha avuto inizio nella prima parte del 1998, quando un gruppo di aziende del settore informatico e delle telecomunicazioni, tra cui Intel, IBM, Toshiba, Ericsson e Nokia, ha iniziato a sviluppare una tecnologia che consente di collegare una vasta gamma di dispositivi portatili in modo rapido e senza cavi. Queste aziende hanno costituito un gruppo di interesse e hanno sviluppato una specifica aperta, ovvero che non richiede il pagamento di royalty da parte di chi la adotta nei propri prodotti, il cui nome in codice è “Bluetooth.” Il gruppo, poi, incoraggia il coinvolgimento di tutte le altre aziende interessate a creare un metodo wireless standardizzato, per collegare tutti i tipi di dispositivi a breve raggio.
La tecnologia ideata prevede l’incorporazione di un piccolo ricetrasmettitore a limitato raggio di copertura radio, poco costoso, nei dispositivi portatili oggi disponibili, direttamente o tramite una scheda per pc.

Previsioni di sviluppo e adozione


Un impatto notevole, si prevede che questo standard lo abbia in molti settori, e che offrirà tutta una serie di nuove opportunità di mercato a segmenti, come quello dei Point of Sale, e della biglietteria automatica. Se si pensa poi al settore dei notebook, Bluetooth permetterà di trasferire dei dati da un telefono intelligente al classico ambiente di rete aziendale, mentre, al contrario, si potranno trasferire su telefono i dati prodotti sul pc e da questo a Internet senza dover fisicamente interconnettere i dispositivi. La diffusione della connettività wireless tramite lo standard Bluetooth potrebbe rimuovere anche alcuni degli ostacoli alla diffusione dell’e-commerce.
In pratica, appare sempre più possibile trasformare il proprio telefonino in un portafoglio elettronico mobile. L’interesse per una soluzione di questo genere è ovviamente al centro di molti appetiti e in particolare di quelli dei network provider, dei produttori di telefonini di nuova generazione, di carte SIM, di istituti e associazioni bancarie e di operatori per il trasporto pubblico.
Le crescenti prospettive dello standard hanno trovato un’ulteriore conferma con l’istituzione di un gruppo di interesse denominato SIG (Special Interest Group), che si propone di espandere le specifiche già esistenti e chiarire le modalità per la realizzazione di test di interoperabilità tra prodotti adottanti la specifica. La diffusione dello standard appare comunque travolgente.
Al momento più di 1.200 società hanno già aderito al SIG. Non stupisce quindi che una ricerca di mercato realizzata dalla Cahners In-Stat Group preveda che ci saranno oltre 670 milioni di dispositivi inglobanti lo standard Bluetooth operanti entro il 2005, ma che già nel 2001 i componenti Bluetooth rappresenteranno un mercato di almeno un miliardo di dollari.

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