Le It community non passano di moda, ma crescono nel social

È in atto una convergenza fra chi ha puntato da anni sulla condivisione di conoscenze e le reti sociali. Funzioni e ruoli spiegati da Alessandro Visintini di Dell Kace, per voce di ItNinja.

Il tempo è galantuomo e chi ha creduto nella condivisione dei contenuti e delle esperienze, nel confronto e raffronto delle idee, nella messa a fattor comune del vissuto, come hanno sempre fatto i professionisti It sin dall’epoca dei forum, oggi trova conferma del proprio valore.

Abbiamo chiesto ad Alessandro Visintini, Senior Sales Engineer Dell Kace, (la famiglia di appliance per il system management) in qualità di rappresentante della community ItNinja, di chiarirci, ruoli e funzioni delle odierne comunità It.

Qual è il ruolo percepito delle community It oggi, al tempo del social network?

Un ruolo essenziale. Un’indagine svolta da Dell Kace tra professionisti dell’It ha stimato che l’82% di loro risparmia almeno un’ora alla settimana grazie a informazioni reperite tramite questi strumenti. La fanno da padroni Linkedin e Microsoft Technet, con AppDeploy, ora ItNinja, in buona posizione. Si direbbe che community e social network stiano convergendo. Così come l’uso privato e quello aziendale. Molti intervistati associano ItNinja alla figura del consulente, disponibile 24 ore su 24.

E qual è quello intrinseco, reale: perché servono?

Per rispondere alla domanda di documentazione. Lo stesso sondaggio ci dice che più della metà degli utenti delle community partecipano attivamente, contribuendo a documentare in modo continuo la soluzione meglio di quanto potrebbe fare il produttore stesso. A costi molto più bassi. Nessun vendor può documentare ogni singola situazione, integrazione, ambiente nel quale l’utilizzatore può trovarsi, nè aggiornare costantemente i contenuti. L’opensource ci ha insegnato che il miglior documentarista è l’utente finale. L’esperienza nell’It è una delle qualità principali e le community permettono di condividerla. ItNinja ha questo obiettivo essendo partita come community legata alla gestione di una problema specifico come la software distribution, a prescindere dal prodotto usato. Ha inoltre il vantaggio di raggiungere un’utenza molto più ampia e variegata e di rendere l’accesso alle informazioni molto più rapido.

Chi sono gli amministratori It in prima linea? Un identikit.

Oramai sono i veri tester delle soluzioni It perché il livello di complessità oggi è tale per cui ciò che conta veramente sono le esperienze reali. Per quanto il produttore possa riprodurre in laboratorio gli ambienti e le possibili varianti, il test definitivo sono i clienti presso i quali gli amministratori It si districano tra le esigenze del business e i requisiti tecnici. In questo sono abili mediatori, spesso con poche risorse rispondono a esigenze non sempre facili da soddisfare.

La condivisione di idee oggi segue altri tempi e metodi o è sempre la stessa: parlare e far parlare chi è edotto, escludendo il neofita?

L’esperienza è ciò che conta, ma spesso contano anche il metodo o la semplice fortuna di essersi trovati di fronte ad un determinato problema e di averlo risolto. Vista in questo modo chiunque può contribuire. AppDeploy è stata per anni la risorsa per chi si affacciava per la prima volta alla distribuzione del software, spesso imparando da zero come approcciare il problema. La sua evoluzione ItNinja, estendendo il raggio d’azione a tutto il mondo It, offre a qualunque utente, indipendentemente da quale sia il suo livello, di diventare protagonista.

Cosa ci si aspetta dalla comunità italiana in termini di numeri e di qualità?

Storicamente il nostro utilizzo di questo tipo di strumenti è inferiore che negli altri paesi. Gli smanettoni sono principalmente d’oltre oceano e quindi molte delle informazioni sono in inglese. Inoltre tendiamo ad approfondire meno le problematiche, siamo abituati a farle risolvere al fornitore. Le statistiche di accesso di ItNinja confermano che stiamo superando lo scoglio lingua e in questo periodo di budget limitati e di maggior ricorso al fai da te, ci aspettiamo maggiore partecipazione e con essa più contenuti in lingua locale.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome