Le condizioni per l’accesso alle riserve “Pon” e “Poi” del Fondo di garanzia

A valere sul Fondo di garanzia per le Pmi, sono state attivate le riserve Pon (Programma operativo nazionale “Ricerca e competitività 2007/2013”) e Poi (Programma operativo interregionale “Energie Rinnovabili e risparmio energetico 2007/2013”) rendendo disponibili finanziamenti per 162 milioni di eu

Con circolare 2 agosto 2010, n. 580, Mediocredito centrale, quale gestore del Fondo di garanzia per le Pmi, ha disposto l’integrazione delle disposizioni operative dello strumento, al fine dell’effettiva operatività delle misure a valere sulle risorse messe a disposizione attraverso le riserve Pon (Programma operativo nazionale “Ricerca e competitività 2007/2013”) e Poi (Programma operativo interregionale “Energie Rinnovabili e risparmio energetico 2007/2013”). Tali riserve, si ricorda, sono state costituite con precedente decreto ministeriale dell’11 dicembre 2009.
I fondi, pari a 100 milioni di euro per la riserva Pon e 62 milioni di euro per la riserva Poi, sono destinati alle sole Pmi con unità operativa localizzata in una delle regioni Convergenza (Sicilia, Calabria, Puglia e Campania).
Sono, pertanto, aperti i termini per la presentazione delle domande relative agli ulteriori interventi ammissibili, purché rispondenti a tutte le condizioni dettate per l’accesso alle rispettive riserve PON e POI. In particolare, per tale ultimo programma, le iniziative devono essere riconducibili, sia con riferimento ai requisiti dei soggetti beneficiari che con riguardo alla tipologia dell’investimento, alle attività 1.1, 1.2, 1.4 e 2.1 sulle quali sono state ripartite le somme a disposizione.

Condizioni per l’accesso alla riserva Pon “Ricerca e competitività 2007/2013”
Al fine di poter accedere alla garanzia erogabile a valere sulle risorse della riserva PON, i soggetti beneficiari devono essere qualificabili come Pmi ed essere localizzati nelle Regioni Convergenza del territorio nazionale. Gli investimenti da garantire dovranno essere finalizzati alla ricerca e alla promozione della competitività.
I soggetti richiedenti non devono rientrare tra le imprese che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione europea e non devono essere stati destinatari, nei tre anni precedenti la domanda, di provvedimenti di revoca totale di agevolazioni concesse dal Ministero dello Sviluppo Economico. Sono sempre escluse le imprese in difficoltà, così come definite nel Reg. (Ce) 800/08. Inoltre, è necessario essere in regola con le disposizioni vigenti in materia di normativa edilizia ed urbanistica, del lavoro, della prevenzione degli infortuni e della salvaguardia dell’ambiente e con gli obblighi contributivi. Nel caso in cui il soggetto istante abbia ricevuto un ordine di recupero dal Ministero dello Sviluppo economico, dovrà avere già provveduto alla restituzione delle agevolazioni non spettanti.
Una condizione fondamentale è introdotta con riferimento alle operazioni di garanzia diretta, le quali ai sensi dell’art. 2, comma 3 del Dm 11 dicembre 2009, sono consentite solo a fronte di investimenti realizzati da “pool di imprese” aventi caratteristiche e finalità comuni. Le disposizioni operative chiariscono che si definisce “pool di imprese” l’insieme di imprese appartenenti al medesimo distretto produttivo e/o aderenti al contratto di rete (ex art. 3 del Dl 10 febbraio 2009, n. 5).

Condizioni per l’accesso alla riserva PoiEnergie Rinnovabili e risparmio energetico 2007/2013”
Per l’accesso alla riserva Poi, le imprese beneficiarie, oltre ai requisiti previsti con riguardo alla dimensione e localizzazione (Pmi e sede operativa nelle Regioni convergenza), dovranno necessariamente trovarsi in contabilità ordinaria. Dovranno, inoltre, essere rispettate tutte le condizioni imposte con riferimento agli aiuti illegali e illegittimi e agli incentivi da restituire o soggetti a un ordine di recupero, nonché in termini di rispetto della normativa edilizia ed urbanistica, del lavoro, della prevenzione degli infortuni, della salvaguardia dell’ambiente e degli obblighi contributivi.
Non sono, in ogni caso, ammissibili alla Riserva Poi i programmi riguardanti il settore della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli, della siderurgia, della cantieristica navale, dell’industria carboniera e delle fibre sintetiche.
Gli investimenti, a fronte dei quali si chiede l’accesso alla garanzia del Fondo, dovranno rientrare in una delle azioni del Poi. Per ciascuna attività sono definiti i soggetti beneficiari, con particolare riguardo al settore di appartenenza e la tipologia di programma ammissibile.

Attività 1.1: Interventi di attivazione di filiere produttive che integrino obiettivi energetici e obiettivi di salvaguardia dell’ambiente e sviluppo del territorio – I soggetti beneficiari sono rappresentati dalle Pmi operanti:

  • nel settore manifatturiero, identificato dalla sezione C della classificazione delle attività economiche Ateco 2007;
  • nel settore delle attività di produzione e distribuzione di energia elettrica e di calore, di cui alla sezione D, limitatamente alle classi 35.1 (produzione, trasmissione e distribuzione di energia elettrica) e 35.3 (fornitura di vapore e aria condizionata) della classificazione delle attività economiche Ateco 2007.

In sede di prima applicazione, sono ammissibili i finanziamenti concessi a fronte di investimenti finalizzati alla realizzazione di:

  • impianti a biomassa all’interno di distretti produttivi;
  • impianti che utilizzano per scopi energetici la biomassa proveniente da messa a coltura di terreni incolti da almeno 5 anni;
  • impianti che utilizzano per scopi energetici i prodotti legnosi delle manutenzioni boschive;
  • impianti a biomassa con impiego del calore cogenerato per la dissalazione dell’acqua da destinare a scopi irrigui, industriali o potabili;
  • impianti di trasformazione in biocarburanti della materia prima agricola proveniente dai suoli agricoli riconvertiti a coltivazioni bioenergetiche;
  • impianti a servizio di un sistema di teleriscaldamento/teleraffrescamento, alimentati da biomasse provenienti dalla manutenzione di terreni;
  • impianti di trasformazione degli scarti delle lavorazioni agricole ed agroalimentari e/o dei reflui zootecnici e/o della frazione organica della raccolta differenziata in biogas mediante fermentazione anaerobica.

Sono ammissibili esclusivamente i programmi riguardanti la realizzazione di nuovi impianti aventi potenza superiore a 1 MW, con assoluta esclusione di investimenti di ampliamento e ammodernamento di impianti già esistenti.

Attività 1.2: Interventi a sostegno dello sviluppo dell’imprenditoria collegata alla ricerca e all’applicazione di tecnologie innovative nel settore delle fonti rinnovabili – L’accesso al Fondo è riservato alle Pmi operanti nel settore manifatturiero (sezione C della classificazione delle attività economiche Ateco 2007).
In sede di prima applicazione, sono ammissibili i finanziamenti concessi a fronte di programmi di investimento finalizzati alla produzione di apparecchiature o macchinari o loro componenti principali strettamente finalizzati alla produzione di energia da Fer. A titolo di esempio, vi rientrano gli aerogeneratori, gassificatori di biomassa, idrolizzatori, celle e componenti principali per il fotovoltaico, sistemi per solar cooling, sistemi per il solare termodinamico, pompe di calore e generatori di calore alimentati da pellet e cippato aventi i requisiti minimi indicati nella direttiva 2009/28/Ce del 23 aprile 2009.
Per quanto riguarda la tipologia di intervento, potranno essere agevolati:

  • la realizzazione di nuove unità produttive;
  • l’ampliamento di unità produttive esistenti;
  • la diversificazione della produzione di un’unità produttiva in nuovi prodotti/servizi aggiuntivi;
  • il cambiamento fondamentale del processo di produzione complessivo di un’unità produttiva esistente. 

Attività 1.4: Interventi sperimentali di geotermia ad alta entalpia – Sono agevolabili le Pmi operanti nei settori manifatturiero (sezione C della classificazione delle attività economiche Ateco 2007) e della produzione e distribuzione di energia elettrica e di calore (Sezione D, limitatamente alle classi 35.1 e 35.3).
I finanziamenti che hanno accesso al fondo di garanzia dovranno essere concessi per il sostegno di programmi riguardanti la realizzazione di impianti di prospezione, estrazione ed utilizzo del calore derivante da fonte geotermica.
Al riguardo, sono chiariti alcuni concetti per l’esatta delimitazione dell’ambito oggettivo di applicazione.
La “fonte geotermica” è intesa come l’energia termica contenuta nel sottosuolo entro profondità accessibili di 5 km, ed utilizzabile sia mediante scambio diretto che mediante circolazione naturale o indotta di acqua nel sottosuolo, per la produzione di energia termica o elettrica.
Gli “impianti di prospezione” sono definibili come quegli apparati che permettano di individuare le caratteristiche chimico-fisiche del sottosuolo, tramite le quali possano essere riconosciuti i parametri della fonte geotermica e tutte le informazioni necessarie a pianificare gli impianti di estrazione ed utilizzo. Ne fanno parte tutti gli strumenti utilizzati per l’esplorazione geotermica utilizzando metodologie geologiche, idrogeologiche, geofisiche, geochimiche, con misure al suolo, telerilevate (aero-elitrasportate o da satellite) e nel sottosuolo (log in pozzo).
Gli “impianti di estrazione” sono quegli impianti che definiscono il sistema di captazione del calore. Essi sono costituiti da pozzi e tutti gli strumenti necessari per effettuare la perforazione e mantenere efficienti i pozzi durante la produzione. Sono, inoltre, comprese in questa categoria le pompe idrauliche necessarie a trasportare il fluido dal pozzo alla superficie.
Infine, gli “impianti di utilizzo” rappresentano l’insieme di strumenti atti a produrre energia termica o elettrica da fonte geotermica. Essi comprendono i sistemi di produzione, quali pompe di calore ed impianti per la trasformazione di energia termica in energia meccanica e, quindi, elettrica mediante turbina (binari, a separazione, flash, doppio flash), i sistemi di accumulo e quelli di distribuzione del calore. Sono compresigli impianti necessari ad assicurare l’accettabilità e la sostenibilità della fonte energetica, quali impianti di iniezione e reiniezione di fluido nel sottosuolo, impianti di abbattimento di elementi inquinanti, interventi architettonici atti a rendere gli impianti ingegneristici funzionali.

Attività 2.1: Interventi a sostegno dell’imprenditorialità collegata al risparmio energetico con particolare riferimento alla creazione di imprese e alle reti – L’accesso al Fondo è riservato alle sole Pmi del settore manifatturiero (sezione C della classificazione delle attività economiche Ateco 2007).
I programmi di investimento devono riguardare la produzione di componenti e sistemi, quali rivestimenti, pavimentazioni, infissi, isolanti, materiali per l’ecoedilizia, soluzioni integrate di building automation, soluzioni integrate di domotica, sistemi per la gestione e il controllo dei consumi, motori a basso consumo, funzionali al miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici.
Sono ammissibili tutte le possibili tipologie di programmi di investimento, dalla realizzazione di nuove unità produttive, all’ampliamento di unità produttive esistenti, dalla diversificazione della produzione in nuovi prodotti/servizi aggiuntivi al cambiamento fondamentale del processo di produzione complessivo di un’unità produttiva esistente.

I programmi ammissibili a garanzia Riserva Poi

Sottoriserve Poi

Settore di intervento

Programmi ammissibili

Attività 1.1: Interventi di attivazione di filiere produttive che integrino obiettivi energetici e obiettivi di salvaguardia dell’ambiente e sviluppo del territorio

  • Manifatturiero;
  • Produzione e distribuzione di energia elettrica e di calore (classi 35.1 e 35.3).

Solo realizzazione di nuovi impianti a biomassa (diverse tipologie), impianti che utilizzano per scopi energetici i prodotti legnosi delle manutenzioni boschive, impianti di trasformazione in biocarburanti della materia prima agricola, impianti di trasformazione degli scarti delle lavorazioni agricole ed agroalimentari.

Attività 1.2: Interventi a sostegno dello sviluppo dell’imprenditoria collegata alla ricerca e all’applicazione di tecnologie innovative nel settore delle fonti rinnovabili

Manifatturiero

Sia la realizzazione di nuove unità produttive che interventi su unità già esistenti.
I programmi di investimento devono essere finalizzati alla produzione di apparecchiature o macchinari o loro componenti principali strettamente finalizzati alla produzione di energia da Fer

Attività 1.4: Interventi sperimentali di geotermia ad alta entalpia

  • Manifatturiero;
  • Produzione e distribuzione di energia elettrica e di calore (classi 35.1 e 35.3).

Realizzazione di impianti di prospezione, estrazione ed utilizzo del calore derivante da fonte geotermica

Attività 2.1: Interventi a sostegno dell’imprenditorialità collegata al risparmio energetico con particolare riferimento alla creazione di imprese e alle reti

Manifatturiero

Sia la realizzazione di nuove unità produttive che interventi su unità già esistenti.
I programmi di investimento devono riguardare la produzione di componenti e sistemi (come rivestimenti, pavimentazioni, infissi, isolanti, materiali per l’ecoedilizia, ecc.) funzionali al miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici

Alcune disposizioni comuni
Per entrambe le riserve considerate, la garanzia diretta potrà essere concessa in misura non superiore all’80% dell’ammontare delle operazioni ammesse al beneficio del Fondo. Nei limiti di tale copertura, la garanzia riguarderà, in ogni caso, l’ammontare dell’esposizione per capitale, interessi, contrattuali e di mora dei soggetti richiedenti nei confronti dei soggetti beneficiari finali in misura non superiore all’80%.
Se non diversamente stabilito troveranno applicazione tutte le indicazioni contenute nelle disposizioni operative del Fondo, approvate da Mcc e messe a disposizione sul relativo sito.
Indicazioni specifiche sono previste in tema di controlli e verifiche diretti all’accertamento dell’effettiva destinazione dei finanziamenti concessi alle finalità previste dalla normativa di riferimento. Inoltre, poiché potranno essere effettuati in ogni momento accertamenti documentali ed ispezioni in loco presso i soggetti beneficiari finali, quest’ultimi dovranno:

  • conservare per un periodo non inferiore ai 3 anni successivi alla chiusura del Programma Operativo di riferimento:
  • la documentazione giustificativa della spesa relativa all’investimento che è stato effettuato utilizzando il finanziamento garantito a valere sulla Riserva PON o sulla Riserva POI e relative sottoriserve;
  • la documentazione comprovante quanto dichiarato dal soggetto beneficiario finale in sede di richiesta di ammissione alla garanzia;
  • tutti gli elaborati tecnici relativi all’investimento.

b) Assicurare, senza limitazioni, alle persone e agli organismi che effettueranno la verifica e il controllo, la possibilità di eseguire le ispezioni e l’accesso ai libri contabili e a qualsiasi altro documento;
c) informare il pubblico della sovvenzione ottenuta, con le modalità previste dagli artt. 8 e ss. del Reg. (CE) n.1828/2006, tramite l’esposizione di una targa e l’installazione di un cartello durante la realizzazione dell’investimento.
I soggetti beneficiari delle riserve in commento sono, inoltre, dispensati dal versamento della commissione una tantum a favore del Fondo. In ogni caso, le garanzie Pon e Poi potranno essere concesse fino al  31 dicembre 2015.

Ulteriori novità in vista
L’estensione del campo di applicazione del Fondo di Garanzia costituisce solo uno degli interventi attuati per migliorare la sua capacità di azione.
È, infatti, di questi giorni la notizia di un’ulteriore riforma dello strumento che interessa, in particolare, il criterio di selezione dei Confidi che vi aderiscono. Il Comitato di Gestione del Fondo ha, infatti, approvato la modifica dei criteri di autorizzazione dei Confidi e degli altri fondi di garanzia per meglio certificare il merito di credito delle imprese beneficiarie.
Tra le novità introdotte si segnala l’introduzione di parametri che garantiscono una maggiore flessibilità e velocità delle procedure di ammissione dei Confidi che vogliono lavorare con il Fondo, nell’ottica di un rafforzamento del ruolo della controgaranzia. In particolare, si è prevista l’eliminazione della condizione per cui attualmente possono richiedere l’autorizzazione solo i Confidi che abbiano già ottenuto l’ammissione alla controgaranzia per almeno 50 operazioni. Si provvederà alla sostituzione di alcuni indicatori ormai obsoleti attribuendo punteggi più alti per gli operatori sottoposti alla vigilanza della Banca d’Italia e per i soggetti con ambito di operatività almeno regionale. Inoltre, è stato deciso di attuare un nuovo meccanismo di monitoraggio trimestrale dei tassi di sofferenza dei Confidi e degli altri fondi di garanzia autorizzati, al fine di confrontare la qualità media del portafoglio controgarantito con la qualità media del portafoglio complessivo del Fondo.
Il processo di riforma, che sta interessando il principale strumento di garanzia a favore delle imprese di limitata dimensione, è supportato anche dalle riflessioni e dalle conseguenti conclusioni che possono essere tratte dalle esperienze passate. Dai dati diffusi dall’istituto gestore, dal 2000 al 30 giugno scorso, il Fondo ha accolto 103.511 istanze, attivando finanziamenti per oltre 20 miliardi di euro, con un importo garantito pari 10,5 miliardi. Tali cifre rivelano il ruolo decisivo del fondo al sostegno dei programmi di sviluppo delle imprese; ruolo, che si riconfermerà per i prossimi anni in maniera più incisiva se si potrà fare affidamento su un regime ancora più coerente con le esigenze espresse dal mondo imprenditoriale.

 

(per maggiori approfondimenti vedi Finanziamenti e credito, Novecento Media)

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